Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta, Ivan Juric ha parlato di quelle che secondo lui sono le differenze con i nerazzurri
È il momento cruciale della stagione, la vigilia di una partita che potrebbe garantire al Torino una grossa fetta di Europa. E i granata giocano contro l’Atalanta, che per quanto visto in settimana di Europa se ne intende. Nella conferenza stampa prima della partita – la ultima da allenatore del Toro – Ivan Juric ha spiegato quali, secondo lui, siano le differenze con i nerazzurri che non hanno portato i granata al loro livello negli ultimi anni.
I giovani fanno la differenza
“La crescita dell’Atalanta parte tutta dal Settore giovanile da dove sono usciti tanti giocatori forti. Sono riusciti a fare tante plusvalenze, costruire lo stadio, il centro sportivo. Il primo impulso è stato però il settore giovanile, che gli ha portato tanti giocatori come Kessie che hanno poi venduto bene. Noi in questi tre anni abbiamo fatto cose importanti, siamo a un buon punto. Si deve essere bravi poi a investire”: così ha parlato l’allenatore croato, che ha spiegato in breve come il Toro, a differenza dei bergamaschi, abbia dedicato meno investimenti al settore giovanile negli anni passati. Dal post-Covid si è visto un cambiamento di marcia, e come detto da lui la speranza è che da adesso in poi si sia bravi a investire e a creare continuità.
Una crescita fulminea
Il percorso fatto dall’Atalanta negli ultimi 10 anni è tra i più positivi ed esemplari della storia del calcio italiano. La Dea, fino al 2015, era una squadra che ogni anno lottava per non retrocedere, di rango anche inferiore al Torino. L’arrivo di Gasperini, poi, ha totalmente stravolto la linea societaria. Di anno in anno il rendimento dei nerazzurri è migliorato sempre di più: prima la qualificazione in Europa League, poi la Champions League, le finali di Coppa Italia e adesso anche i trofei. Un’ascesa che dovrebbe davvero fare di esempio, e che in casa Torino si dovrebbe studiare e, magari, anche emulare.
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Se gli fanno la stessa domanda tra una settimana risponde che è un problema di strutture. Tra due settimane, è di direttore sportivo. Tra tre, di osservatori. Tra quattro, di nuovo di settore giovanile.
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