Il tecnico granata ammirò il collega nelle vesti di centrocampista. L’anno scorso il confronto prima delle feste promozione
Una beffa atroce, al 90′. Per il Venezia di Paolo Vanoli, la trasferta di Como dello scorso 3 marzo si era conclusa con una sconfitta per 2-1, frutto di un gol in extremis di Patrick Cutrone. In precedenza, il botta e risposta tra Simone Verdi e Joel Pohjanpalo. Il gol dell’ex attaccante del Milan aveva significato il sorpasso in classifica dei lariani ai danni del Venezia. Un caso di allievo che supera il maestro, si potrebbe dire, visto che sulla panchina del Como stava muovendo i primi passi un certo Cesc Fabregas, anche se nominalmente l’allenatore dei lariani era Osian Roberts.
Alle dipendenze di Conte
Nel 2017 Antonio Conte, fresco di vittoria della Premier League con il suo Chelsea, aveva chiamato nel suo staff l’allenatore dell’Under 19 italiana e collaboratore del ct azzurro Gian Piero Ventura, Paolo Vanoli, nelle vesti di vice del tecnico salentino. Il Chelsea a centrocampo poteva fare affidamento su Cesc Fabregas, che nella prima stagione con Conte non aveva trovato granché spazio: su 29 presenze in Premier League, 16 erano da subentrato. La stagione 2017-2018, quella invece dell’incontro con Vanoli, Fabregas figurava nell’undici inziale 25 volte 36, ma in campionato i Blues chiudevano quinti, consolandosi con la vittoria dell’FA Cup. Vanoli avrebbe poi seguito Conte all’Inter prima di mettersi in proprio nella carriera da allenatore.
Vanoli: “Fabregas? Il centrocampista perfetto”
Per Vanoli, l’esperienza allo Spartak Mosca fu il passo precedente all’approdo a Venezia, dove si verificò quel confronto con Fabregas, che nel frattempo aveva lasciato Londra per il Principato di Monaco, prima di chiudere la carriera da calciatore e iniziarne una nuova da allenatore sulle rive del Lago di Como. Dopo il 2-1 dei lariani firmato da Cutrone, Vanoli aveva ricordato il trascorso comune con Fabregas a Stamford Bridge: “Ho avuto il piacere di allenare Fabregas al Chelsea, era il centrocampista perfetto”. Più distaccato, però, l’attuale tecnico granata riguardo alla nuova carriera del campione del mondo 2010: “Chi ha l’opportunità deve coglierla. Io seguo il mio percorso, fatto di gavetta, e ne sono orgoglioso. Bisogna saper lavorare e sudare, perché ciò che ottieni ha più valore”. Entrambi avrebbero festeggiato la promozione e ora sono pronti al primo faccia a faccia tra tecnici esordienti in Serie A.

Penso (e temo) che la partita col Como sia già uno spartiacque. Se si perde siamo iscritti ufficialmente alla lotta per non retrocedere, se si vince forse il 10 posto è ancora alla nostra portata. Se si pareggia tutto viene rimandato a data da destinarsi