“Sono arrivato in una situazione di caos”: ma ora il Torino ha un progetto. La crescita che Juric elogia, però, ora deve portare anche i punti
Nel momento, fin qui, più buio della sua gestione, Ivan Juric aveva definito il ruolo di allenatore del Torino “una sfida allucinante”. Era il 27 agosto, il giorno del grande sfogo per il mercato in ritardo. Già in quell’attacco frontale al presidente Urbano Cairo si leggevano alcuni pensieri del tecnico sulla gestione del club: “Ci sono talmente tante problematiche che non so da dove iniziare”, rifletteva, di fatto facendo intendere che fare meglio degli ultimi due anni era la scalata all’Everest. Da quel giorno sono passati due mesi: di punti, il Toro non ne ha fatti poi molti (undici in tutto), ma c’è un abisso, tra oggi e quel dramma.
Quelle parole dopo il Milan: “So da dove sono partito”
A San Siro, dopo la sconfitta contro il Milan, il tecnico non è riuscito a rimproverare nulla ad una squadra che – nonostante le poche occasioni create – ha tenuto banco in casa della capolista. Anche da qui è nata la riflessione sul percorso intrapreso fin qui: “Io so da dove sono partito. Sono arrivato in una situazione di caos, sono arrivato perché volevo il casino. Ora la crescita è quella giusta. Quest’anno dobbiamo fare bene, dobbiamo mettere mattoncini. Spero che sia un processo che parte dal basso e arriva molto in alto”.
Dallo 0-7 a oggi: nel Torino qualcosa è cambiato
Ricordiamolo, questo caos. Il Toro si era salvato alla penultima giornata, dopo aver sfiorato la debacle nel match point contro la Lazio. 37 punti in 38 giornate, 69 gol subiti, record negativi uno in fila all’altro. Era una squadra, quella, rialzata nell’orgoglio da Nicola – subentrato a Giampaolo -, ma che mai si è liberata dei fantasmi; un gruppo sfilacciato, ferito, capace di perdere 4-1 in casa dello Spezia pochi giorni dopo aver preso uno 0-7, in casa, proprio contro il Milan. Riguardando il tabellino di quella partita e confrontandolo con l’ultimo del “Meazza”, si rilevano pochi innesti indubbiamente di qualità (Brekalo, Praet e Pobega). Ma non c’è stata una rivoluzione nell’organico.
Ma ora a Juric servono i punti
Anche per questo, Juric adesso vuole fare punti. E’ la via per convincere definitivamente i calciatori della bontà del lavoro che è stato fatto fin qui. Il calendario lo aiuta: sabato prossimo arriverà la Sampdoria, poi ci sarà lo Spezia e infine – dopo la sosta – l’Udinese. Un trittico abbordabile per mettere in saccoccia altre buone prestazioni e una migliore classifica.
“So dov’erano un anno fa, come giocavano: oggi abbiamo alzato molto il livello”: Juric dixit. Per il croato è un primo passo di un cammino che lui si aspetta essere lungo. Fin dal suo arrivo sotto la Mole, ha sempre accompagnato le scelte contingenti ad una visione più ampia, di lungo periodo (visione che può piacere o meno, ma è un fatto), non ultimo chiedendo “più coraggio” alla sua società in vista del mercato di gennaio. Il tecnico non ha sulle spalle il peso degli obiettivi da raggiungere ad ogni costo, se non la salvezza: ha tappato qualche falla e migliorato il gioco. Ora però si aspetta di fare qualche punto in più, se no la sfida diventerebbe ancor più “allucinante”.

Beh se come scritto nell’articolo noi abbiamo avuto poche occasioni col milan, loro hanno avuto solo quella del gol. Il problema è il mancato cinismo sotto porta se mai
beh questo fa anche parte del fatto che loro hanno qualche giocatore che rispetto ai nostri è decisamente di categoria superiore…. confrontare la carriera di giroud a quella di belotti e sanabria per esempio…
si viaggia verso un Big Toro. Dal Big Caos alla Big Crescita. Cairetto, con Big Ass, la sfanga alla grande grazie a Big Jim Juric. Ora verso Gennaio, per un Big Mercato! Big y’all!
Juric ha sicuramente risolto alcuni problemi della squadra che ora ha una identità e un gioco, ma: Quando un allenatore deve cristonare in conferenza stampa che non gli prendono i giocatori Quando con lo staff medico succede quel che è successo Quando per “disguido amministrativo ” non paghi 2 canoni… Leggi il resto »
Piccola precisazione i due canoni d’affitto ammontano complessivamente a 205mila euro, duecentocinquemila in totale.
Il mezzo milione non so da dove l’hai tirato fuori.
Per il resto, sono d’accordo.
Grazie della precisazione avevo letto male io nell’articolo, non che cambi molto
Ancora peggio
???
205mila è peggio di 500mila?!
Significa che è ancora più braccino