C’è l’attenuante del cambio di squadra da Mihajlovic a Mazzarri, ma il cambio allenatore sta penalizzando il Torino: nessuno peggio in Serie A. Ma Cairo: “Diamogli tempo”
Walter Mazzarri è indiscutibilmente entrato nell’occhio del ciclone. E chi, da Cairo a Petrachi, ha scelto lui alla guida del Torino dopo l’esonero di Sinisa Mihajlovic. Ma quante sono le colpe del nuovo allenatore, e quante no? Il dibattito, in casa granata, è particolarmente acceso, soprattutto tra i tifosi. E ancora fatica a trovare una risposta, che, anzi, potrebbe non arrivare mai in questa stagione. Sta di fatto che il rischio di disputare un altro campionato di Serie A deludente c’è, e l’avvicendamento in panchina, rispetto a tutte le altre realtà che hanno deciso di cambiare, non sta avendo i risultati sperati. Anzi: Mazzarri, a dire il vero, è l’unico allenatore in Italia ad avere ottenuto risultati inferiori rispetto a chi lo precedeva. Un segnale forte, che non va necessariamente interpretato come una bocciatura per il tecnico livornese, ma che suona comunque come un campanello d’allarme.
Da Gattuso a Ballardini: tutti meglio di Mazzarri in Serie A
Proprio così, la statistica è impietosa. E fa male, soprattutto pensando alle premesse iniziali di Walter Mazzarri, che appena arrivato aveva ottenuto dei buonissimi risultati. Poi, un altro crollo psicologico (non nuovo, nemmeno nella gestione Mihajlovic) e il patatrac da cui ancora non si è usciti. A differenza di tutti gli altri. Il caso più evidente è quello di Rino Gattuso, con il suo Milan rientrato quasi in lotta per la Champions. Ma bene ha fatto anche Ballardini nel Genoa al posto di Juric (1.41 punti a partita contro 0.60), così come Lopez a Cagliari, al posto di Rastelli (quasi un punto in media a partita di differenza), o Iachini al Sassuolo, che ha sostituito un insufficiente Bucchi. Bene ha fatto finora anche Zenga a Crotone, che ha realizzato 12 punti in 13 gare, contro le 15 di Nicola con lo stesso punteggio. Pure Oddo a Udine, nonostante il flop attuale, ha migliorato la situazione con Delneri (che faceva 1 punto a partita, contro l’1.31 dell’attuale tecnico bianconero). E così anche, per chiudere il cerchio, De Zerbi ha migliorato il rendimento di Baroni, che le aveva perse tutte a Benevento. Insomma, l’unico a fare peggio è stato proprio Mazzarri, con 4 sconfitte consecutive contro le 4 di tutto il periodo di Mihajlovic.
Cairo su Mazzarri: “Ora diamogli tempo e non parliamo di Europa”
E al termine di Torino-Fiorentina, Urbano Cairo ha però difeso la sua scelta di avvicendare Mazzarri a Mihajlovic. “Con Mazzarri abbiamo dieci partite dove valuteremo la rosa e faremo il programma per il prossimo anno. Chi ha voglia di rimanere si impegnerà talmente tanto da meritare la conferma” aveva dichiarato il presidente del Toro, che dovesse fare un giro indietro di orologio, richiamerebbe quindi comunque Mazzarri. Senza però più parlare d’Europa: “era un obiettivo di Mihajlovic, quando cambi allenatore gli obiettivi cambiano, non ne parlerei. Io parlerei di singole partite di livello“. Quelle che però mancano per fare davvero la differenza. Che ora l’allenatore granata deve necessariamente fare.
Ma nn sarebbe ora di fare un sondaggio :
“CAMBIANDO (presidente)…cambiano gli obbiettivi?
BRACCE-MOZZE E LECCAPIEDI IN MARATONA ANDATEVENE
Notte fuser.
CAIRO VATTENE
(mi ero dimenticato il capslock)
notte fratelli