Stamattina Moretti è stato nominato Ambasciatore dello Sport nell’evento “Che storia lo sport”, perché incarna i canoni e lo spirito

Questa mattina alle ore 11.30 si è svolto l’evento “Che storia lo sport“, svoltosi nell’aula consiliare di Palazzo Lascaris a Torino. Vari personaggi dello sport e della cultura sono stati premiati con una pergamena per il titolo di “Ambasciatori dello sport e del benessere“, che dovevano rispecchiare i canoni per essere considerati modelli di comportamento per le giovani generazioni, quali lo spirito di sacrificio, lealtà, correttezza, dedizione, tenacia, coraggio e rispetto dell’avversario. Tra questi anche Emiliano Moretti, difensore centrale del Torino FC, ritenuto esemplare nel rispetto e la sobrietà dentro e fuori dal campo. Il numero 24 della formazione granata ha rilasciato qualche dichiarazione a riguardo: “Io mi permetto di cercare di comportarmi nel miglior modo possibile nel rispetto della possibilità che ho tutti i giorni di fare questo splendido lavoro, nel rispetto di me stesso e degli altri. Cerco quindi di essere una persona se riesco, da poter guardare in modo positivo.

Moretti:” La cosa più importante è il percorso per arrivare all’obbiettivo”

Moretti ha proseguito parlando del sacrificio, un valore che secondo lui è importante assieme ad un po’ di sana fatica: “Il sacrificio incompreso? Credo che faccia parte della nostra cultura. Molto spesso si guarda più quello che è l’apparenza piuttosto che quello che c’è dietro. Sicuramente uno dei valori più importanti che si possono trasmettere ai ragazzi è proprio il fatto di sacrificarsi e di fare fatica, quella fatica sana che aiuta e consente di raggiungere determinati obbiettivi. Non è detto che un obbiettivo sia una vittoria o una sconfitta. Io credo che sia molto più importante il percorso che si fa per arrivare a quell’obbiettivo. Molto spesso il risultato finale è un premio in più o in meno ma conta veramente il giusto. Questo è uno dei valori che mi ha accompagnato fortunatamente per me in questi anni di carriera ed è qualcosa che mi fa piacere cercare di tramandare ad esempio ai miei figli“.

La premiazione è avvenuta davanti a Tiziana Nasi, presidente della Federazione Italiana Sport Invernali Paralimpici, e sono stati premiati, tra gli altri, anche Stefania Belmondo, Livio Berruti e Giovanni Pellielo.

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leonardo (Cairo,le scuse sono finite)

Ce ne fossero come te..Emiliano…..ormai non ci sono più parole….un grande in tutti i sensi..

GranataDentro
5 anni fa

aahahha secondo me bara sulla carta di identità. Visto domenica mi sembrava un ragazzzino. ha perso solo un po’ in esplosività muscolare. Soprattutto rispetto a certi ragazzotti. Ma quando Okaka transitava dalel sue parti, la palla mica la vedeva tanto!

tric
5 anni fa

Premio strameritato!

alfonso53
alfonso53
5 anni fa

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