Troppi punti persi contro squadre dal tredicesimo posto in giù. Un altro 0-0 in questa stagione che rischia di rivelarsi mediocre
Una pessima abitudine, ormai consolidata. Il Torino, complice il k.o. del Napoli nella stessa Empoli che ha beffato i granata, con il pareggio per 0-0 col Frosinone si avvicina all’ottavo posto di tre lunghezze, dimostrandosi però particolarmente in difficoltà a trovare punti pesanti contro le squadre in lotta per evitare la retrocessione. Un altro 0-0. L’ottavo della stagione: mai i granata hanno raccolto così tante gare a reti bianche durante l’era Cairo, superando le sette raccolte nei primi due anni dell’era Gian Piero Ventura (2011-2012 e 2012-2013). La sfida col Frosinone è dunque soltanto l’ultima di uscite deludenti, che a fine stagione rischiano di avere un peso non indifferente, alla luce anche di un calendario tutt’altro che favorevole, sempre se per questo Toro esistano gare in cui parte con il favore del pronostico.
I punti persi all’andata
Lo 0-0 col Frosinone è la fotocopia, almeno nel risultato, dello 0-0 dell’andata. Il Torino non è mai riuscito a trovare la via del gol contro la terza peggior difesa del campionato (63 reti), se non nella gara di Coppa Italia con David Zima, dove ad avere la meglio però sono stati comunque i ciociari segnando una rete in più rispetto alla squadra di Juric. Non è però solo il Frosinone. Si parte da tre 0-0: quello che ha dato il via alla stagione contro il Cagliari, quello del settimo turno tra le mura amiche con l’Hellas Verona, prima appunto del già citato pari a reti bianche dello Stirpe. A completare il girone d’andata, il fortunoso 1-1 con l’Udinese. Se non si fosse arenato in rete il tiro-cross di Ilic, probabilmente staremo parlando di una sconfitta.
I passi falsi al ritorno e un calendario proibitivo
Nel girone di ritorno un altro 0-0 interno con la Salernitana, prima di fare visita al Sassuolo nel weekend successivo, dove Zapata ha dovuto rispondere al vantaggio iniziale dei padroni di casa con Pinamonti. Erano gare di inizio febbraio, ma la storia rimane la stessa, anche a distanza di mesi. Sabato 6 aprile il Toro ha alzato bandiera bianca contro l’Empoli, con la beffa finale del gol di Niang, a suggellare un k.o. che si sarebbe interpretato comunque allo stesso modo, negativamente, anche con un pari. Infine la gara di ieri, con un Toro troppo poco voglioso di dimostrare di aver imparato la lezione di fronte alle “piccole” e di pari passo portarsi a meno uno dal Napoli. Un solo punto, contro un’altra squadra piazzata dal tredicesimo posto in giù. E ora? In questo identikit rientra soltanto il match del 12 maggio in casa dell’Hellas, prima però Inter e Bologna poi Milan e Atalanta. Appuntamenti ruvidi e rischiosi per un Toro di Juric che rischia di rimanere nel mezzo, né carne né pesce.
Punti persi con le piccole… perché noi cosa siamo ormai?? Medie? Grandi?
Solo per noi tifosi che ricordiamo ancora cosa rappresentava essere il TORO questa definizione non ci calza ma sembra perfetta per quella che è la volontà di chi sta in cima alla società
Buttati o volutamente non guadagnati???…. io la risposta la so…