La burocrazia frena il passaggio a comunitario di Milinkovic-Savic, diversamente da quanto pensava il Torino: rischia di ripetersi un nuovo caso Sanchez-Mino

Problemi in vista, in casa Torino. Di quelli rognosi, burocratici, che la societĂ  granata aveva giĂ  conosciuto ma che purtroppo possono ripresentarsi. Qualche anno fa, il problema fu per Sanchez Mino: il centrocampista argentino si supponeva fosse giĂ  in possesso di passaporto comunitario, ma così non era. Allora, il segretario generale granata Pantaleo Longo, che proprio di queste questioni si occupa, si attivò per fare in modo che al giocatore venisse riconosciuta la cittadinanza italiana per un supposto bisnonno calabrese: solo accelerata questa pratica, il Toro riuscì a tesserare sia lui, sia Bruno Peres, che invece era ed è rimasto “solo” brasiliano. Ma i problemi con il passaporto, si diceva, continuano. E questa volta il Torino dovrĂ  fronteggiare quello di Vanja Milinkovic-Savic, che rischia di essere ancora piĂą complicato.

Proprio così, la situazione si è ripresentata. E non è affatto piacevole. Partiamo dai fatti: il Torino, per questa sessione di calciomercato, ha giĂ  depositato il contratto di Lyanco, essendosi liberato un posto da extracomunitario per la cessione di Martinez in America. Ed era convinto che non ci fossero problemi per Milinkovic, visto che il giocatore è nato in Spagna. Qui è la chiave di volta: come per l’Italia (anche Lys Gomis, nato a Cuneo, ha dovuto ottenere il passaporto in seguito), il fatto di essere nati in Spagna non implica automaticamente la cittadinanza spagnola. Anzi, Milinkovic-Savic è serbo, e serbo probabilmente rimarrĂ : la normativa spagnola, come riporta il regolamento interamente tradotto in italiano, prevede “l’opzione di cittadinanza” a chi è nato in Spagna, con richiesta da compiere dopo i 14 anni, con un tutore, o dai 18 e fino al massimo ai 20 anni (che Vanja ha compiuto a fine febbraio) personalmente.

Tutto bene, quindi, non fosse che gli iberici non concedono la doppia cittadinanza, se non per casi particolari (come per esempio i paesi del Sudamerica: di qui la miriade di giocatori brasiliani con passaporto spagnolo, come per esempio Marcelo del Real Madrid), tra cui la Serbia non è contemplata. Di fatto, per diventare spagnolo e quindi comunitario, Milinkovic-Savic dovrebbe rinunciare alla cittadinanza serba e alla Nazionale nella quale gioca. Un ragionamento simile aveva fatto, e poi escluso, anche il fratello Sergej, ora alla Lazio: erroneamente, era stato talvolta riportato che il centrocampista biancoceleste avesse il doppio passaporto, ma così non è. Anche lui, infatti, è extracomunitario, e come tale era stato tesserato da Lotito.

Come risolvere l’impasse? Il Torino, ora, è in difficoltĂ . PerchĂ© senza depositare il contratto, Milinkovic-Savic non potrĂ  essere prestato a nessuno (e può, in quanto extracomunitario, essere ceduto a titolo temporaneo solo fuori dall’Italia). Il Toro, per poter procedere, dovrebbe cedere a titolo definitivo un suo extracomunitario, per di piĂą all’estero. La cessione di Carlao all’Apoel non aiuta, in quanto in prestito. Restano quindi nel mazzo ancora Obi, Diop, Lukic, di cui soltanto i primi due potrebbero, eventualmente, accettare di andare fuori dall’Italia e a titolo definitivo. Esclusi da questi discorsi sono invece il ghanese Acquah, confermatissimo da Mihajlovic e dal Toro, e il giovane Friedenlieb, paraguaiano (non ha passaporto tedesco), in quanto giovane Under 19: per questa tipologia di giocatori, soltanto se hanno giocato per tre anni consecutivi in una prima squadra allora la cessione a titolo definitivo all’estero o la scadenza del contratto (che è il caso che riguarda nello specifico il giocatore ex Primavera) può essere considerata valida per liberare un posto. In alternativa, il Torino dovrebbe trovare una societĂ  di Serie A, disposta ad ingaggiare a titolo definitivo il giocatore (come fece il Toro con l’Udinese per Asamoah, ora alla Juventus) e poi girarlo ai granata nella successiva parentesi di mercato o a fine stagione.

Insomma, il problema si ripresenta, per un errore di valutazione che può diventare fatale. Il Torino, di fatto, avendo già acquistato Lyanco, con il deposito del contratto di Milinkovic-Savic (che già ebbe problemi con il permesso di lavoro in Inghilterra, quando era nelle giovanili del Manchester United) andrà a occupare uno slot che pensava di poter utilizzare, magari, con altri giocatori. Un pasticcio, quello dei passaporti, che richiede sempre estrema attenzione. Per ogni dettaglio.


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odix77
7 anni fa

Mi ero permesso sotto di far notare che questo articolo parlava di nulla , e di nulla i soliti commenti …. mi ero permesso di dire che prima di partire a fare i soliti commenti era bene ricordarsi che sempre di giornali si parla …. ovviamente i soliti intelligenti da… Leggi il resto »

682n
7 anni fa

cara redazione di TORO:IT come direbbe Fede :(che figura di m……a )

Luis Antonio Correa da Costa

Ok, grazie Gigi

Torino, dal Fila la tua nuova spinta: tra conferme e incertezze

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