Oggi contro il Lecce il pubblico risponderĂ presente all’appello di un tecnico che a mano a mano sta conquistando la piazza
Tra i vocaboli che Paolo Vanoli ha utilizzato piĂą spesso da quando ha scelto Torino come primo approccio da capo allenatore in Serie A, c’è un verbo all’infinito che ha fatto suo come una vera e propria missione: “unire”, che da definizione Treccani, riguarda oggetti o persone, ovvero “stringerli insieme con vincoli morali, renderli solidali tra loro”. Una definizione che calza a pennello con l’approccio che Vanoli ha avuto con la sua nuova piazza.
Vanoli ha poggiato le basi a Superga
Giusto qualche mese fa, a maggio scorso, Ivan Juric, nella conferenza stampa della vigilia della sua ultima partita al Grande Torino contro il Milan, chiedeva espressamente “amore”. Quelli erano giorni burrascosi. Risuonavano ancora nelle orecchie del popolo granata parole evitabili, sullo sfondo suggestivo della Basilica di Superga. Chiusa la parentesi del tecnico croato, Vanoli ha voluto iniziare proprio dal colle per ricalibrare, in una sorta di do ut des, un rapporto e dimostrare che le sue intenzioni erano le migliori possibili. Rispetto verso la storia, per costruire da lì un percorso di coesione. I tifosi lo hanno capito e presto lo hanno ricambiato.
I tifosi gli riconoscono genuinitĂ
Esattamente due mesi dopo quella visita, a suo dire moralmente obbligatoria, alla lapide degli Invincibili, il 25 agosto scorso, una Curva Maratona reduce da una corposa contestazione fuori dagli spalti del Grande Torino, lo ha eletto come uno di loro. Mentre i suoi giocatori si scaldavano per prepararsi al match contro l’Atalanta, un’intervista televisiva è stata piacevolmente interrotta dai cori, carichi di affetto, rivolti al tecnico. PerchĂ© “unire” significa anche essere schietti e genuini, come lo era stato poche ore prima di fronte alle domande dei giornalisti sulla questione Bellanova. Una presa di posizione, la sua, che non ha risparmiato nemmeno la societĂ e che ha contribuito ad aggiungere limpidezza alla sua figura, accrescendo il desiderio del popolo granata di avvicinarsi ancora di piĂą alla squadra.
Un entusiasmo da cavalcare
A dimostrarlo è l’ottimo afflusso di pubblico atteso per la gara odierna contro il Lecce. Un entusiasmo palpabile, che il Toro può utilizzare come arma a suo favore. “Mi aspetto che la squadra si goda il momento“, perchĂ© non c’è cosa piĂą bella “di tentare di unire”, come affermato ieri in conferenza stampa. Parole che fanno eco a quelle recentemente rilasciate nell’intervista al canale della Lega Serie A, dove ritorna sempre quella parola, quel messaggio solidale: “Io devo essere bravo a unire, perchĂ© penso che i tifosi del Toro hanno qualcosa in piĂą e noi dobbiamo riuscire tutti insieme ad avere qualcosa in piĂą per diventare qualcosa di unico”. E l’unione tra tifosi e squadra, quest’oggi, potrebbe portare a confermare il primo posto in classifica. Forse sempre in coabitazione, ma stavolta senza la Juventus, fermata sullo 0-0 dall’Empoli.
Vanoli mi piace tantissimo. Ero un Juriciano convinto ma il nuovo mister si dimostra competente,rispettoso della tifoseria e soprattutto uomo verticale( vedasi cessione di Raul). Spero che allo stadio vengano messi cartelli : io non posso entrare con annessa faccia del maiale di Masio.
Aspetta: l’allenatore del Toro per certi è come il pesce dopo 3 (giorni/mesi/anni) puzza, indipendentemente dalle dimostrazioni di giubilo espressi in precedenza.
Sul presiniente invece nessun dubbio da 19 anni
Ot come il tuo cervello.
Certo certo
Semplice la cosa da fare, tifare mister e ragazzi e fischi e insulti all’uomo inutile, non deve piĂą presentarsi allo stadio,Solarium Vagnati e Zombie Moretti non contano nulla, sono 2 ectoplasmi senza capo nĂ© coda,e il nano da giardino che deve sparire per sempre, nel frattempo forza TORO.
E’ proprio questa la cosa che alcuni non comprendono, o fanno finta di non comprendere. Mah! A poi, amico James. E SFT!!!
A piĂą tardi amico caro, FORZA TORO CAIROGNA MER… DA
La schifosa merd.ina di Masio e’ atteso al Grande Torino? Chiedo perché un amico vorrebbe fare foto con lui…