Niang contro Kean: non è la classe a prevalere

Il duello di Verona-Torino / Niang realizza una rete, ma Kean gioca meglio ed è più propositivo. Quando la voglia ha la meglio sulla classe

Storia di un fallimento non annunciato. Verona-Torino ha una conclusione che lascia l’amaro in bocca, anche per chi, finalmente, sembra in crescita. Come M’Bayé Niang, che dopo un autunno anonimo e impalpabile, sta a poco a poco emergendo. A tratti, è bene precisarlo, ma comunque i gol stanno cominciando ad arrivare, ed è quello che conta. Tuttavia, nella sfida tra attaccanti contro Kean, non è stato l’ex milanista ad avere la meglio. Certamente, la classe di Niang, rispetto a quella di Kean, non può essere messa in discussione; ma la voglia e l’agonismo del Verona e della sua punta, hanno avuto decisamente la meglio.

Segna, Niang, ma non basta: è forse l’unica azione in cui lo si vede davvero all’opera, e dove deve ribattere in rete un ottimo invito di Falque. Per il resto, il senegalese combina poco: poco, si intende, per quello che ci si aspetterebbe da uno come lui. È una frase, questa, più volte ripetuta in questa stagione, e ahinoi ancora troppo valida. Soprattutto se si pensa che un confronto con un giocatore meno esperto (è stato anche un ex delle giovanili del Torino), come Kean, viene comunque perso. Cosa ha fatto la differenza? L’agonismo, appunto; la voglia di arrivare su ogni pallone. Forse, anche la forza della disperazione. Ma l’attaccante gialloblu è stato sicuramente più convincente, più in gara, più decisivo. Anche senza segnare: solitamente, direbbe De Gregori, è da questi particolari che si giudica un giocatore. E Niang, infatti, è comunque sembrato tra i migliori dei suoi. Una valutazione che dice tutto della brutta gara giocata dal Torino, e che forse avrebbe bisogno di recuperare la fame di Kean, per poter essere davvero da Europa League.