La mezz’ora con i nerazzurri gli è valsa la conferma nel mercato di gennaio. Finora giusto qualche scampolo di partita
Una sicura partenza a gennaio, poi uno scampolo positivo di partita con l’Inter per fare cambiare idea a Juric. Si può riassumere così il cambio di prospettiva che ha riguardato Magnus Warming nella sua prima stagione in maglia granata. In precedenza alla gara di San Siro del 22 dicembre 2021, il danese non aveva in pratica mai visto il campo. Poco dignitoso nei suoi confronti citare la comparsata dei minuti di recupero di Napoli, quando Juric lo fece subentrare all’89’ al posto di Kone. Da quel momento tanta panchina, fino alla mezz’ora riservatagli nel k.o. che costò l’eliminazione dalla Coppa Italia in casa della Sampdoria. Sei giorni dopo dalla sfida di Marassi, la vera grande occasione. Juric lo spedisce in campo a trenta minuti dalla fine al posto di Sanabria, quando già l’Inter è riuscita a passare in vantaggio nella prima frazione con il gol di Dumfries.
Dall’Inter 3 minuti con la Fiorentina e 20 col Venezia
Il suo ingresso sul terreno di gioco non fu utile ad evitare la sconfitta contro l’allora capolista della Serie A, ma cambiò decisamente la visione che l’ambiente granata aveva finora di lui. Ci si è accorti di come l’oggetto misterioso avesse qualcosa da dire, in termini di grinta e di costante lotta per accaparrarsi il pallone. Da quel momento, a onor del vero, Juric ha usufruito ben poco delle sue caratteristiche. Tre minuti al posto di Sanabria nel poker rifilato alla Fiorentina e venti giri di lancette contro il Venezia, in sostituzione di Pjaca, tra l’altro nella singolare posizione di centrocampista di destra. Domenica, a livello personale, si chiude comunque un cerchio. L’Inter gli è valsa la riconferma e chissà se più avanti Juric non lo chiami nuovamente in causa.
Questo è il futuro. Fortissimo. Lo fa giocare poco perché è solo in prestito e ce lo può rubare il Liverpool.