Contro la Chapecoense, Bremer ha fatto il suo esordio davanti al pubblico del “Grande Torino”: buona personalitĂ , ma serviranno altre valutazioni
Era la sua partita. Lo rimarrĂ , forse, per sempre. PerchĂ© il giovanissimo Bremer il suo esordio nella Serie A brasiliana lo fece registrare proprio a Chapecò, la cittĂ che vive in simbiosi con la sua squadra calcistica, la Chapecoense. L’Atletico Mineiro vinse 1-0, lui giocò praticamente tutta la partita, essendo stato chiamato in causa dopo appena 5′ per l’infortunio di Rodrigao. Ieri sera, la storia si è ripetuta. Ancora un esordio, quello con la maglia del Torino davanti al pubblico dell’ex Comunale, ancora contro la Chape. “Sono molto emozionato di giocare contro di loro, di nuovo”, aveva detto alla vigilia del match, “ma non come giocatore, proprio come persona”. Un’emozione che, per forza di cose, è sparita al primo tocco di palla.
Torino-Chapecoense: Bremer e il lavoro sulla difesa a tre
Oltre ai ricorsi storici, infatti, contava la risposta del campo. Quella che Mazzarri e i tifosi granata attendevano dal lungagnone di Itapitanga, centrale possente ancora tutto da decifrare. E l’amichevole dell’eterna amicizia ha dato solamente risposte parziali. Serviranno test piĂą probanti per valutare i progressi di Bremer, neofita tanto del calcio europeo quanto della difesa a tre – “Devo allenarmi molto, ma sto imparando poco a poco”, aveva dichiarato nella conferenza stampa di presentazione. PerchĂ© contro la Chape sono stati irrisori i rischi corsi dalla retroguardia: una conclusione da centrocampo e un pericolo in avvio, sugli sviluppi di una palla inattiva. Davvero troppo poco per mettere in crisi l’ultima linea granata.
Torino, Bremer: ora il Liverpool. Ma la personalità è quella giusta
ServirĂ il Liverpool (oltre all’eventuale esordio in Coppa Italia) per offrire maggiori spunti di riflessione. Per ora Bremer è tutto nell’ottima condizione fisica mostrata fin qui – merito del campionato brasiliano, nel quale giĂ era stato impiegato prima del suo passaggio al Toro – e nelle giocate d’anticipo che spesso ha mostrato nei – quasi – 90′ in cui è stato impiegato. Uno stile di gioco piuttosto spregiudicato che giĂ aveva messo in mostra con la maglia del Galo e che sarĂ necessario adattare ai nuovi equilibri del 3-5-2 mazzarriano. La personalitĂ , ad ogni modo, non è certo mancata. E nemmeno l’abilitĂ nel destreggiarsi palla al piede nel traffico della linea mediana. Ma, per l’appunto, occorreranno nuove verifiche. E tanto lavoro.
siamo di nuovo alle prese con il bivio…. e siamo alle prese di nuovo con il fatto che qui si potrĂ scrivere una sola versione : belotti incedibile.. qualunque altra considerazione = lecca lecca…………. che fatica…… va beh tanto ormai sono abituato….. il rischio che belotti nel 2016 abbia azzeccato… Leggi il resto »
SE va io spero sia il momento che Cairo ha deciso di vendere. Speriamo che l’acquirente gli abbia chiesto di sfoltire.
Tale e quale:
Il Napoli vuole Andrea Belotti. Secondo Sportitalia, pronta un’offerta da 50 milioni, ma Cairo ne chiede 65. Il giocatore ha già un accordo col Napoli per 5 anni a 3,5 milioni a stagione. Le parti stanno trattando.
si accorderanno a 60. D’altra parte il Gallo parla poco ma fa i fatti. Non ci crede piu’ nessuno a sto mandrogno infido.
Ora potra prendere Balotelli e Zaza, minimo tutti e due pero’.
Bello schifo. Dopo izzo degranatizziamo ancora un po’.. in effetti qualche macchia era rimasta.