Il ritorno al gol di Duvàn Zapata dà fiducia in vista del futuro, ma il ritorno di Simeone potrebbe cambiare le carte in tavola
Duvàn Zapata è tornato al gol dopo 429 giorni ed è questa forse l’unica notizia positiva che ricava il Torino dall’ennesima sconfitta in campionato, questa volta 2-3 contro il Milan. L’ultima volta in gol di Zapata era stato il 5 ottobre 2024 contro l’Inter, nella partita in cui il colombiano si procurò l’infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo fino a questo inizio di stagione. Dopo una prima parte di campionato con poco spazio, l’infortunio del Cholito Simeone ha costretto Baroni a puntare forte sul suo capitano, che contro il Milan ha giocato tutti e 90′ i minuti, trovando la rete del momentaneo 2-0 al 17′.
Arriva il gol, ma la forma perfetta è ancora da raggiungere
La notizia del gol di Lunedì sera fa sicuramente sorridere, ma non ci si può fermare al gol. Nell’analizzare le ultime prestazioni del 91 granata è apparso chiaramente come il capitano granata sia ancora condizionato dal brutto infortunio dal quale ha appena recuperato. Un problema così grave come la rottura del legamento crociato non è certamente un infortunio semplice da smaltire, a maggior ragione se a subirlo è un giocatore di quasi 35 anni e con un corporatura imponente come quella di Zapata.
Nel suo primo periodo con la maglia del Toro, ci si era abituati a uno Zapata in grado di tenere in cassaforte qualunque pallone, qualunque lancio e di far salire la squadra, cosa che per il momento riesce ancora a stento al capitano dei granata. Allo stesso tempo il gol contro il Milan lo rilancia per la lotta a un posto da titolare, nella speranza di un proseguo di stagione in forte crescita.
Dove si inserisce con il ritorno di Simeone
Il ritorno ormai imminente di Giovanni Simeone potrebbe creare non pochi problemi a Marco Baroni nella gestione del reparto offensivo. All’argentino sono bastate 11 giornate per dimostrare di essere indispensabile per questo Toro, mentre la condizione di Zapata non è ancora quella delle migliori. L’opzione di vederli insieme in campo dipenderà dalla loro compatibilità nel gioco del tecnico fiorentino e dalla volontà di lasciare o meno in panchina un giocatore abile e duttile come Adams. Si vedrà dunque se il ritorno del “cholito” toglierà lo spazio guadagnato a Zapata, o se il capitano del Toro saprà mantenere la titolarità appena conquistata.

Per quanto mi riguarda, faccio fatica ad associare la parola “sostituto” ad Adams: per me, lui dovrebbe sempre stare in campo. Lo so bene che il paragone è semplicemente blasfemo, però – non posso farci nulla, mi viene naturale – a me in certi atteggiamenti e movenze di istinto (non… Leggi il resto »
La coppia Zapata Simeone è di ottimo livello e Adams può sostituire degnamente entrambi. Il problema è che abbiamo un ds incapace che non ha capito che alla squadra servivano due terzini e un buon difensore centrale. Invece lui cosa ha fatto? 8 milioni per Aboukhlal, che magari sarà anche… Leggi il resto »
Il problema è quanti ne prenderai. Per stare un po’ tranquilli ne dovresti fare almeno 4 a partita.