Da settimane, Verdi è a chilometri dal Torino (anche fisicamente): alla cena di Natale non c’era. E a gennaio…
Il contagio da covid è un imprevisto dato dalla situazione contingente. Simone Verdi è lontano dal Torino da mesi, ormai. Non solo da quando, per la positività al virus, si è dovuto mettere in isolamento a Bologna assieme alla fidanzata. Il calciatore non è mai stato, realmente, preso in considerazione da Ivan Juric: l’allenatore, arrivato in estate in granata, lo ha di fatto utilizzato solo in attesa dei veri rinforzi nel ruolo di trequartista alle spalle della prima punta, Poi lo ha messo ai margini. E il calciatore, nel frattempo, ha anche dovuto affrontare tre infortuni muscolari, l’ultimo dei quali lo sta tenendo fuori da novembre.
A Bologna per curarsi
Per curarsi, da qualche tempo, Verdi si è spesso recato a Bologna, allontanandosi anche fisicamente dalla squadra e dal Filadelfia, tanto da non rientrare nemmeno per presenziare alla cena di Natale. Con ciò ha confermato di essere in traiettoria centrifuga rispetto al club, di fatto è un separato in casa in attesa del calciomercato.
Verdi e gli altri esuberi: a gennaio il Torino prova a piazzarli
Già perché a gennaio, lui e gli altri esuberi (Izzo, Rincon, Baselli e pure Zaza) verranno messi in vendita al miglior offerente, anche eventualmente in prestito. Verdi ha un contratto in scadenza nel 2023 con ingaggio da 1,7 milioni di euro a stagione. Il Torino ha un interesse economico nel cedere il suo cartellino, ma anche progettuale: seguendo la linea di Juric, infatti, il club dovrebbe liberarsi al più presto dai giocatori con pochi stimoli e ridotto margine di crescita, privilegiando invece l’acquisto di profili più giovani e motivati.
Grande affare per Cairo. Uxxellati tifosi cerebrolesi, società e squadra. Uno dei migliori colpi del Pves (non sto scherzando)
Sarà difficile privarsi di un fenomeno che sa battere le punizioni sia di dx che di sx.
e che prende a pallonate in faccia i tifosi in curva in entrambi i casi
ahahahah vero !
Le 5 Leggende.
Giocatori epici nel rapporto qualità/prezzo, intramontabili nel loro percepire ingaggi faraonici, con l’allenatore disposto a tutto pur di non vederli in campo.