Aveva avuto della garanzie, non è stato accontentato ma insiste col proprio sistema di gioco: così Giampaolo rischia di diventare il colpevole perfetto
Niente da fare, lo ha detto e ripetuto. Non cambierà modo di giocare, non cambierà il suo sistema, la sua filosofia, i suoi principi. L’impostazione del lavoro rimarrà quella. Eppure di esempi illustri o meno illustri Giampaolo ne avrebbe tanti. Allenatori che di fronte ad una squadra con giocatori importanti ma con caratteristiche apparentemente estranee al proprio gioco o, nel caso peggiore, senza i calciatori necessari al proprio sistema, hanno scelto… di cambiare il proprio credo. Incredibile ma vero.
Immaginiamo che Giampaolo, a colloquio con la società, abbia avuto delle garanzie. Garanzie legate alla possibilità di lavorare col suo sistema di gioco preferito, il suo marchio di fabbrica, quello che certamente presidente e direttore sportivo sapevano sarebbe stato adottato anche al Toro.
La sessione estiva si chiude senza che il Toro riesca ad arrivare a quei giocatori ritenuti fondamentali dal tecnico: su tutti il regista e, a giudicare dalle parole su Gojak, nemmeno il trequartista, dato che il bosniaco farà la mezzala. E Giampaolo che fa? Resiste. Non mette in discussione il lavoro del club, che a suo dire “ha fatto il massimo”, e nemmeno il suo amato sistema. Potremmo capirlo se avesse tra le mani una rosa completa, potremmo capire la necessità di avere del tempo per assemblarla e far sì che i meccanismi diventino veri automatismi. Invece, questo è il paradosso, Giampaolo chiede e ha bisogno di tempo per lavorare con calciatori che non hanno minimamente (non tutti, ma nei ruoli chiave è così) le caratteristiche richieste.
E soprattutto rischia di diventare, come già a suo tempo Mazzarri, il perfetto parafulmine, il perfetto capro espiatorio. L’ennesimo allenatore da poter sacrificare e sul quale scaricare ogni colpa.
Se uno come Giampaolo che come miglior risultato è un nono posto lo chiamano maestro allora Klopp Guardiola e Mourinho come dovrebbero essere chiamati ?
Cairese Fottut Club,
un circo itinerante dal quale sono oramai fuggiti persino gli animali dalle gabbie, gli spettatori del tutto estinti anche con biglietti regalati ai semafori.
È rimasto qualche clown e alcuni pessimi equilibristi.
Raga, qui bisogna avere pazienza..poco il tempo in ritiro e bisogna adattare Rincon e Lukic oltre che gli altri nuovi arrivi. Quindi tanta pazienza, Giampaolo l’ha detto da subito, tanto altra strada non c’è…
Tu dici che è questione di pazienza eh!?🤔
Peraltro TANTA pazienza, magari altri 15anni saranno sufficienti o saremo ancora qui a leggere la stessa minkiata?
Pazienza con Giampaolo, con Cairo è tempo perso….