Penna granata in trasferta / L’appuntamento con la rubrica di Vincenzo Chiarizia, che si concentra sugli sgarbi di Cairo a procuratori e dirigenti

La conferenza stampa di presentazione di mister Giampaolo è stata l’ennesima occasione per il massimo dirigente granata di prendere in giro i tifosi del Toro. Dal fatto che si dà un 7 come voto alla rivendicazione dei meriti per avere un Fila incompleto per passare poi alle solite giustificazioni sul Robaldo. Senza contare poi che in sede di ufficializzazione del tecnico abruzzese, il presidente prometteva acquisti rapidi e utili a soddisfare il tecnico. Le solite falsità. Tuttavia oggi voglio puntare l’attenzione sull’inadeguatezza del nostro presidente, ma non per le innumerevoli prese per i fondelli rivolte ai tifosi del Toro, bensì per quelle rivolte agli addetti ai lavori. Sono infatti tantissimi gli sgarbi fatti a procuratori, dirigenti e ai tanti giocatori, che hanno fatto conoscere nell’ambiente Urbano Cairo per quello che è.

Iniziamo dagli sgarbi più recenti. L’ultimissimo è l’annullamento all’ultimo secondo del ritiro in quel di Biella. Quando la Torinese da giorni ha lanciato la campagna abbonamenti con la possibilità di assistere a tutte le partite pagando il costo di 100€, il Torino annulla il ritiro estivo. Quando si dice “la programmazione”. Sinceramente, visto anche quanto dichiarato dal vicesindaco, è quantomeno singolare che si annulli un ritiro organizzato ai minimi dettagli dal comune salvo accorgersi a tre giorni dall’inizio che il campo non sarebbe stato idoneo. Sinceramente non mi interessano le vere ragioni. Fossero anche le più sacrosante, trovo allucinante e imbarazzante che una società di calcio si accorga delle pecche del luogo del ritiro solo pochi giorni prima di partire per poi annullare il ritiro.

Sul mercato poi il presidente Cairo ha dato il meglio di sé con gli sgarbi. Partiamo da quello di questi ultimi giorni: come non si può perdere la faccia quando si offrono 8 milioni per Linetty di fronte ad una richiesta di 12 milioni e il giorno dopo se ne ne offrono 7? Con che coraggio il Torino si presenta ai tavoli delle trattative?

Andando a ritroso nel tempo possiamo citare diversi comportamenti del Torino di Cairo poco professionali. A fine sessione di mercato invernale del 2009, Mozart Santos Batista Junior, meglio conosciuto come Mozart, giunse a Torino dopo che fu raggiunto un accordo con lo Spartak Mosca. Arrivò in Italia per firmare il contratto ed entrò nel box del Torino dell’ATA Hotel, sede del mercato. L’ex Reggina ne uscì poi senza firma sul contratto e tornò a Mosca con le pive nel sacco.

Una vera chicca fu quella del 2011, quando il Torino andò alle buste con il Chievo Verona per risolvere la comproprietà di Antimo Iunco. Alle buste vinse la società clivense nonostante l’offerta di 99 mila euro fosse inferiore a quella granata, questo perché l’offerta di 119 mila euro del Torino fu invalidata in quanto il presidente Cairo ammise di aver dimenticato di apporre la firma sotto la sua offerta a causa della troppa fretta. Promise poi di riprendere l’ex Cittadella dal Chievo, ma questa promessa rientra ufficialmente tra le prese per i fondelli ai tifosi.

Nel giugno 2012 il Torino fu chiamato a riscattare Juan Surraco dall’Udinese. L’accordo era già stato raggiunto tramite una scrittura privata. Una sorta di gentleman agreement che voleva il Toro riscattare l’esterno ad un prezzo prefissato. Ovviamente il Toro disattese la parola data, sicuramente in maniera legittima, ma anche in quell’occasione Cairo e il club granata persero la faccia. Il prezzo di questo voltafaccia fu pagare molto di più Barreto.

Nella stessa sessione estiva del 2012 fu ufficializzato l’ex capitano del Cagliari Alessandro Agostini, il quale venne presentato in pompa magna. Tuttavia il terzino non scese mai in campo. A gennaio del 2013 fu ceduto in prestito al Verona dove disputò due stagioni raccogliendo ben 60 presenze.

Sempre nel 2012 fu tesserato Ferronetti, ma la sua presenza al Torino fu di due settimane scarse. La ragione risiedeva nel fatto che fu preso un giocatore non pronto e, soprattutto, non voluto da Giampiero Ventura. Una delle peggiori perle della storia di Cairo è stata quando a fine 2012/2013 il Torino scaricò Rolando Bianchi, capitano e giocatore legatissimo al Toro. In granata Bianchi realizzò 71 reti in 169 partite, entrando nella top ten dei giocatori più prolifici del Toro. Ventura fu il vero artefice del suo addio, ma la società trattò Bianchi senza il minimo rispetto, non avendo il coraggio di comunicargli la volontà di non rinnovargli il contratto. Oltretutto Bianchi avrebbe fatto molto comodo anche come seconda o terza scelta all’interno dello spogliatoio perché, sono sicuro, l’ex Manchester City avrebbe firmato il rinnovo anche in bianco.

Nel 2016 c’era il bisogno di trovare il sostituto di Maksimovic. Il Toro trovò con il Celtic di Glasgow l’accordo per l’acquisto a titolo definitivo di Jozo Simunovic. 4 milioni il costo del cartellino. Il difensore croato era reduce da un brutto infortunio al ginocchio, ma il Torino accettò comunque di acquistarlo. Il giorno delle visite mediche, rigorosamente all’ultimo giorno di mercato, trapelarono perplessitĂ  da parte del club granata sull’integritĂ  fisica del difensore. A quel punto il Toro dopo le visite chiese al Celtic di cambiare i termini dell’accordo puntando sul prestito con diritto di riscatto in extremis, visto che sarebbe stato impossibile per il club scozzese piazzare il difensore a mercato ormai chiuso. Il Celtic ovviamente si infuriò e saltò tutto. Inoltre il difensore affermò che le visite si conclusero positivamente, e a confermarlo ci furono i fatti visto che a Glasgow Simunovic nella stagione 2016/2017 raccolse 35 presenze.

Di figuracce con giocatori ce ne sono tante altre, Gorobsov che sembrerebbe sia stato mandato via con le sue cose in un sacco dell’immondizia, Oguro che arrivò ad insaputa di De Biasi che dichiarò “Non so chi sia” prima di essere esonerato, Sanchez Mino e la ricerca spasmodica di una parentela trovata in extremis in Calabria a Decollatura, Millico non mandato in prestito in estate e trattenuto per tutta la stagione scorsa per non farlo mai giocare. ChissĂ  a quante altre figuracce saremo costretti ad assistere!

Cairo sta facendo terra bruciata attorno al Toro, ragione in più per invitarlo a dedicarsi ad altri sport. La cosa assurda è che i tifosi che non vogliono Cairo sono tanti, ma divisi tra loro. La spaccatura è incomprensibile. Quando i pro Cairo erano molti di più, l’obiettivo degli anti Cairo era quello di convincere gran parte dei suoi seguaci a schierarsi contro di lui. Ora che gli anti Cairo hanno raggiunto un numero molto più consistente, questi si dividono e si boicottano a vicenda. A che pro? E’ vero che alle 14:00 di mercoledì, durante il flashmob, molti potevano essere in ferie o al lavoro, ma le presenze sono state davvero molto poche. Possibile che la Torino granata è così rassegnata? Possibile che Cairo si vanti pubblicamente della mediocrità dei risultati da lui ottenuti e il tifo organizzato non riesce a farsi sentire?

Urbano Cairo, presidente del Torino
TAG:
home

ultimo aggiornamento: 21-08-2020


111 Commenti
piĂą nuovi
piĂą vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
Giankjc (piĂą Toro e meno guinzagli&collari)

Bene, direi che si potrebbero raccogliere in un volume di qualche quintale le maialate portate a compimento in questi 15 anni. In appendice qualche ghianda per i soliti servitori.

Matteo1
Matteo1
4 anni fa

Si succedono gli articoli veritĂ . A ritmo sempre piĂą serrato.
Dunque il sito va orientandosi in modo netto.
I tifosi esasperati sono tanti e si comprende.
Ma fino ad un certo punto!

bombereleven
bombereleven
4 anni fa

L’uomo di Masio ha sempre basato la sua vita sul do ut des, all’epoca di tangentopoli si è autoaccusato per coprire altri, naturalmente dietro grande compenso,cosa ha perpetrato sul Toro in questi 15 non ha piĂą bisogno di commenti,è un uomo povero di sentimenti e arido come un fiume in… Leggi il resto »

Sergio (Plasticone69)
Reply to  bombereleven

Tutto vero bomber ha iniziato da servitore del nano di Arcore e ha finito come servitore delle m e r d e di venaria, di cui è anche parente. Solo così ha costruito quel regno di cartone che si ritrova. Quando tutto dipende dalle sue capacitĂ  manda tutto a p… Leggi il resto »

Toro, da “Mutu o Magallanes” a “Torreira o Petriccione”

Bene i tre colpi: ma non esaltiamoci troppo