La conferenza stampa del tecnico granata Marco Giampaolo dopo la sconfitta dei granata per 2-4 per mano dell’Atalanta.
Finisce 2-4 contro l’Atalanta per il Torino che dopo 2 sfide resta ancora a secco di punti e a commentare la prestazione è il tecnico Giampaolo: “L’Atalanta in questo momento di costruzione per noi è il peggior avversario che possiamo incontrare. Giocano insieme da 5 anni e hanno una consapevolezza e un’autostima enormi. Noi dobbiamo ancora andare a cercarcele: in questo momento era quasi proibitivo, abbiamo cercato di fare la partita ma serviva anche un pizzico di fortuna. Loro sanno reagire anche ai momenti negativi, non si lascia minare e questo lo hanno costruito con i risultati anche internazionali. Non è questa la partita che deve darci i parametri di riferimento, anche perchè è solo la nostra seconda partita, non abbiamo storico alle spalle. E questo avversario mette in evidenza le carenze di un gruppo. Ci darà spunti per migliorarci ma non è questa la partita che può dire chi è il Toro“.
Giampaolo sul mercato
“Del mercato non parlo perchè sono cose che discuto con il club e non voglio accampare alibi per una sconfitta. Per ora i giocatori hanno speso tutto quello che avevano, il mercato è un discorso a parte: non lo voglio usare per mandare messaggi dopo una partita. Quello che devo dire lo dico direttamente al direttore e al presidente. Dobbiamo continuare nel lavoro ma non è l’Atalanta che fa testo per noi oggi. Noi dobbiamo lavorare tanto: erano abituati a difendere a 3 e seguire l’uomo e adesso sono cambiati i parametri. Sono cose che vanno messe a posto giorno dopo giorno. La squadra va destrutturata e ristrutturata. All’interno dei 90 minuti alcune cose sono state fatte in un certo modo altre in maniera diversa. Questione di tempo e di fidelizzazione e non è un processo veloce. Però le qualità dell’Atalanta le conosciamo e quando è in condizione è difficile per tutti, L’Atalanta no rappresenta in questo momento un termine di paragone. E non solo per il Toro ma anche per molte altre squadre. Il Toro adesso deve raccogliere pezzettini di fiducia: dopo un girone di ritorno dove hai fatto 13 punti, le difficoltà che ci sono due sconfitte non è facile ma io ho fiducia”.
Sembra un Toro più simile allo scorso anno pur con i dettami tattici dati da Giampaolo: “Il modo di giocare non lo cambiamo: sono venuto al Toro per proporre il mio calcio e i giocatori mi danno disponibilità. Tutto il resto fa parte del confronto con il club che non deve essere pubblico”.
“Gli esterni? E’ un aspetto che conosco bene: quando non ampiezza devi colmare in modo diverso. Dipende tutto dal lavoro collettivo che noi dobbiamo ancora perfezionare e mettere a posto. Ci vuole tanto lavoro e soprattutto quando un gruppo di calciatori era abituato a giocare a 5: quando parlo di tempo non sono parole buttate lì. Ma questo non mi preoccupa, l’ho detto anche ai miei calciatori, mi interessa i miglioramenti che hanno loro giornalmente e la loro disponibilità. E loro sono super disponibili: con il tempo arriveremo a perfezionare tutte le cose e diventeremo competitivi. La squadra ha fatto passi avanti, lavora bene poi chiaro che devi appoggiare al lavoro anche qualche risultato positivo perchè a convinzione arriva anche dai risultati. E’ un processo lungo che va metabolizzato e in questo i risultati positivi aiutano. Gli ho detto di andare a casa con un pensiero positivo e non negativo: la negatività non ci aiuta a crescere”.
“Poi su Zaza? Ha fatto una partita di grande impegno e di rispetto delle consegne. A me non è dispiaciuto. Poi il Gallo ha fatto due gol ma a me Zaza non è dispiaciuto. Belotti nessuno lo mette in discussione e gioca le partite con la consapevolezza di poter anche sbagliare, è importante dal punto di vista psicologico. E magari qualcun’altro no. Tutto questo va costruito con i risultati. In questo Belotti deve essere il trascinatore perhcè ha quello status”.
Infine, sulla situazione degli allenatori in Italia, pochi dei quali restano per tanti anni su una stessa panchina: “Il nostro è un calcio veloce, si guarda al risultato subito. quando tu hai l’occasione di lavorare per tanto tempo in un club viene fuori il valore di quello che sei e che proponi. Ma per garantirti quella continuità devi mettere in fila qualche risultato altrimenti non la racconti. E successo anche a men alla Sampdoria, o a Sarri al Napoli o a Gasperini stesso all’Atalanta. Poi ci sono allenatori che si caratterizzano in una direzione e altri per un altra. Fa parte della pazienza e della lungimiranza del club, della scelta di un allenatore che pensi di prendere per il tuo progetto. E’ un discorso non semplice”.
Non ha capito che torreira glielo deve chiedere tutti giorni al presiniente della Cairese FC. ac
Per me un allenatore fissato su un unico modulo, a dispetto della rosa, non merita una panchina in serie A. Capisco non cambiare l’assetto tattico difensivo, ma non essere in grado di variare dal 4312 al 433, in questo momento molto più congeniale alla rosa, è da incompetenti. Detto ciò,… Leggi il resto »
Concordo un buon allenatore deve essere in grado di variare il modulo di gioco in base alle squadre che incontri. Un ottimo allenatore lo farebbe in corso della partita ma qua stiamo parlando di fantascienza. Poi mi piacerebbe fare una sola domanda al “maestro” ma se anche avessimo i giocatori… Leggi il resto »
Ma è per questo che Cairo lo ha scelto, Di Francesco era 1000 volte meglio.
Il modulo “fisso” inizia ad essere già una scusa alla TDG.
Ha…andiamo bene..non sei nemmeno preoccupato a quanto leggo….beh..ti do una news…io/tanti invece lo sono e non poco…