Il difensore brasiliano si racconta tra il suo passato, il percorso in granata e le aspirazioni per il futuro
Un sorridente Gleison Bremer ha rilasciato una corposa intervista a Torino Channel in cui ha avuto modo di raccontarsi anche al di fuori del terreno di gioco. Tanti gli argomenti toccati dal brasiliano, dall’infanzia al suo approdo nel 2018 sotto la Mole. “Ho scelto il Torino perchĂ© il direttore sportivo Petrachi mi voleva davvero. Mi ha detto di venire in Italia. Per un difensore è la migliore scuola e avrei dunque imparato tanto”. La squadra granata non gli era di certo nuova “Conoscevo il Torino perchĂ© ci giocavano Casagrande e Leo Junior. Poi su Google ho avuto modo di informarmi meglio sulla sua storia”. Per Bremer, il suo primo allenatore Walter Mazzarri è stata una figura molto importante: “Il mister mi ha dato una grossa mano. Mi ha insegnato a marcare a uomo, cosa a me sconosciuta quando ero in Brasile – aggiunge – Anche il collaboratore di Mazzarri, Claudio Nitti mi ha insegnato tanto, soprattutto a scaricare palla velocemente. Ogni tanto ci sentiamo e mi chiede se mi sto ancora allenando e io rispondo sempre di sì”.
Bremer: “Voglio sempre fare gol”
Non è stato facile però per Bremer prendersi fin da subito le luci della ribalta. Nella prima stagione a Torino ha dovuto fare i conti con la concorrenza, ma sapeva che il momento giusto sarebbe prima o poi arrivato “Mazzarri mi diceva di avere pazienza. Io volevo andare, poi ho capito che aveva ragione lui. “Se sto qui per ora soffro, poi raccolgo quello che ho seminato” ed è stato così”. La titolaritĂ l’ha conquistata passo dopo passo, anche grazie a uno spiccato senso del gol “Non esiste gioia piĂą grande di segnare. Mi piace difendere, ma quando mi trovo davanti vorrei fare gol sempre – aggiunge – Il mister Juric mi dice spesso “Quando rubi palla vai a fare gol”, poi i terzini lo sanno che quando sono in area devono mettere il pallone in mezzo. Voglio sempre fare gol”
Nazionale? “Aspetto il momento”
Che orgoglio per il brasiliano fare da capitano granata in assenza di Belotti “E’ un onore grande indossare la fascia. Ogni tanto mi viene da pensare al fatto che al primo anno qui non giocavo mai. Dopo quattro anni, sono diventato addirittura vicecapitano”. Non nasconde di avere grosse aspirazioni per il futuro. Quelle a cui ambisce qualsiasi giocatore nato in Brasile “Io sto dando il massimo per realizzare il sogno che avevo fin da bambino. Il mio obiettivo è quello di andare a giocare in Qatar. Sento tanto parlare di me. Io aspetto il mio momento: quando arriverĂ mi vorrò aggrappare”.
Apro l’articolo su Bremer (grande uomo e campione vero), vedo 33 commenti e mi aspetto un sacco di complimenti.
Poi leggo e trovo le solite polemiche ottuse, monotone e da QI non pervenuto.
Mi dispiace ragazzi ma giocatori come Bremer non ce li meritiamo proprio, fa bene ad andarsene
Chiedo scusa ai presunti #Zerotreini (???), a GD e via dicendo, per questo mio intervento a gamba tesa (del resto Pasquale O’ Animale è sempre stato il mio idolo, sin da bambino), ma non potreste litigare tra voi altrove ? Non discuto su chi abbia ragione o torto, ormai sembra… Leggi il resto »
A un commento educato, rispondo sempre volentieri Per fare una pace, seppur armata come giustamente la chiami tu, serve la collaborazione di entrambe le parti. Io sono sempre stato disponibile. L’altra parte no. L’ultimo tentativo dal 1 all’8 febbraio scorsi. Chi legge sovente qui, magari anche tu, avra visto come… Leggi il resto »
Prendo tutto per buono e mi permetto di dire che, passati anni, a parte qualcuno, chi vi legge non sa neppure piĂą perchè discutete, nè è in grado di capirlo. Spostiamo l’argomento sul calcio giocato (bene o male) e andiamo avanti, che da incazzarci ne abbiamo giĂ con Cairo, gli… Leggi il resto »
su zaza limite anche mio!!!! mi fa incaxxare anche il solo essere in tribuna stipendiato e ufficialemnte uno del Toro!!!
Chi deve capire,capisce, onore a Matias Patanian..che video
MERAVIGLIOSO
👏🏻👏🏻👏🏻