Cairo: “Il dissenso popolare? Lo prendo come stimolo”

Cairo sul dissenso e sul Fila chiuso

Sul dissenso: “Credo si possa capire perché c’era l’aspettativa di un campionato diverso, con risultati migliori, anche se i numeri dicono che il punteggio a fine andata era lo stesso dello scorso anno, le tante sconfitte e il non aver fatto meglio può portare al malcontento. Ci sta che ci sia dissenso, è comprensibile, è successo anche in passato. Succede anche da altre parti. Bisogna avere la forza di accettare il dissenso, capirlo e prenderlo come uno stimolo. Credo sia importante mettersi in discussione, magari si pensava di aver fatto bene tenendo tutti, investendo 22 milioni l’ultimo giorno. Dopo la chiusura estiva sono stato inondato di complimenti per il mercato, la gente era felice. Oggi non è così, c’è dissenso, ma credo che io debba sapere che il dissenso va tenuto in considerazione. Tutti dobbiamo metterci in discussione ed esaminare le cose fatte, vale per me e per i miei collaboratori. Il popolo granata, che ha il cuore grande, spero sappia perdonare e che si possa ricominciare insieme”.

Sul Filadelfia: “Faccio l’editore, sono libero e sono liberi i giornalisti, tutti quelli che abbiamo lo sono, tra Italia e Spagna gravitano 8000 giornalisti e nessuno ha avuto la libertà lesa. Operando nell’editoria sono aperto a tutte le voci. Aver sentito da Moreno che per lui il Fila aperto è cosa positiva, a me fa soltanto piacere. Sono ben felice, fosse per me lo aprirei tutti i giorni, poi non si può fare perché gli ultimi due provi delle cose particolari. La Curva Primavera? L’ultima cosa che voglio fare è mettere a rischio l’incolumità dei miei tifosi e di tutti i tifosi che vengono in uno stadio. Il numero di steward che ingaggiamo per gestire i tifosi sono in questo periodo molto aumentati. Non avremmo mai venduto i biglietti in Curva Primavera se avessimo saputo di una situazione di rischio. L’Osservatorio aveva valutato fosse possibile, la Questura ha autorizzato: non era la prima volta, era già successo. Lungi da me non preoccuparmi di cose del genere”.

(Continua a pagina 4: il mercato di gennaio)