Le parole del presidente Cairo su quanto affermato da Rezza riguardo al coronavirus e su un eventuale ritorno in campo per fine maggio
I numeri parlano chiaro: l’emergenza coronavirus è tutt’altro che debellata. E Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Iss e componente del Comitato tecnico scientifico ha confermato che tornare a giocare a fine maggio non gioverebbe di certo alla situazione. Il suo pensiero è condiviso dal presidente del Torino Urbano Cairo: “Riprendere a giocare il campionato a fine maggio è impossibile. Ha ragione il professor Rezza. Ha parlato un uomo di scienza, e ha detto una cosa che io sostengo da tempo semplicemente perché ho una certa dimestichezza con i numeri: con la situazione attuale, non esiste pensare a giocare tra un mese e mezzo. Purtroppo. E sottolineo il purtroppo, visto che oltre al Torino ho la Gazzetta dello Sport e dunque avrei interesse a che si riprendesse, per motivi evidenti“, queste le parole del patron granata.
Il presidente del Toro: “L’8 marzo scorso dissi che ci voleva il lockdown”
Da tempo poco favorevole ad un ritorno in campo, con la stagione del Torino da considerare come “finita” e che pensa già alla prossima, Cairo continua così: “Purtroppo questa cosa io l’ho sempre sostenuta. L’8 marzo scorso proprio all’Ansa dissi che ci voleva il lockdown, e che più che parlare del campionato bisognava parlare dell’Italia, che se non si fosse fatto qualcosa di molte forte, con i numeri resi noti, ci sarebbero stati 400 mila contagi nel mese di marzo e 50 mila morti. Fortunatamente l’abbiamo fatto, sebbene un po’ in ritardo, e molte vite sono state risparmiate“.
Continua poi sulla Cina: “Se lì hanno fatto il lockdown per due mesi e mezzo, e con misure molto più stringenti, facendo lo stesso qui da noi arriviamo a poterci allenare come minimo a fine maggio: e quindi poi a giocare il campionato da fine giugno, rischiando di giungere alla conclusione in agosto e rovinando dunque anche la prossima stagione. Questo è impossibile, e io l’ho sempre detto“.
Cairo: “Le decisioni non dipendono dai singoli”
Cairo dice poi la sua in merito alle Olimpiadi e agli Europei: “Purtroppo le decisioni che vanno prese non dipendono dai singoli desideri: anche Ceferin e Bach dicevano che non avrebbero rimandato Europei e Giochi Olimpici. Il problema non è quello che desidera l’editore della Gazzetta o il proprietario del Torino o di un’altra squadra. Il problema è che questa pandemia ha una forza senza precedenti. E quindi, mi dispiace dover dire che così come hanno capitolato Ceferin e Bach, saranno costrette a capitolare tutte le federazioni e le leghe dei campionati“. Una posizione netta, contro il ritorno del campionato, che potrebbe essere scelta da molti, rimettendo in dubbio le sorti della Serie A.

Buongiorno. Se si torna a giocare, si giocheranno 3 partite a settimana. Una rosa ampia sarebbe fondamentale.
Strizzi vero?!
eccome,di brutto