Chiarire i ruoli e conoscere prima la disponibilità economica: Juric apprezza la fiducia di Cairo e il lavoro di Vagnati, ma qualcosa ancora si può migliorare
Il mercato è finito ormai, ma qualcosa ancora qui non va. Niente di così drammatico come nell’Anno che verrà di Dalla, sia chiaro, giusto qualche meccanismo da oliare per far funzionare meglio il Torino. Prima della sfida contro l’Udinese, in conferenza stampa, Ivan Juric ha tracciato un bilancio dell’ultima sessione di trattative, individuando cosa è andato bene e cosa si può migliorare. E’ cresciuta la fiducia tra l’allenatore, il presidente Cairo e il direttore dell’area tecnica Vagnati. Mica poco, visto che ad agosto tra il tecnico e la dirigenza c’erano state frizioni e fratture, per un mercato gestito – a dire di Juric – con ritardo e improvvisazione.
Cairo ha fatto un passo in più
Così si è espresso il croato, davanti alla stampa, su quello che ha funzionato: “Il presidente ha fatto quel passo di cui si parlava ad agosto, cioè il passo di capire quali sono i giocatori del futuro. Bisognava capire chi ha fatto bene in questi sei mesi e mettere dietro dei ragazzi giovani. Abbiamo sposato quest’idea”. Sono usciti alcuni esuberi – Rincon, Verdi e Baselli – e sono entrati tre giovani come Pellegri, Ricci e Seck. Mosse che, secondo Juric, hanno dimostrato la fiducia che Cairo nutre nei suoi confronti. Ma cosa manca ancora? Due aspetti, secondo il tecnico, potrebbero portare l’intesa tra i tre ad un livello successivo.
Cosa ancora manca, secondo Juric
In primis serve chiarezza sui ruoli, su “chi decide che cosa”, per usare le parole dell’allenatore. E quest’aspetto è venuto meno nella trattativa per Gatti, portata avanti fino alle ultime ore di mercato e poi sfumata per l’inserimento della Juventus: “Se dico che uno è forte bisogna prenderlo subito, non chiedere opinioni”. Insomma, su scelte come questa il tecnico non vuole essere solo consultato, ma vuole incidere e far sì che l’acquisto venga portato a termine.
In secondo luogo, ha rilevato Juric, è necessario che la proprietà comunichi con tempestività qual è la disponibilità economica. Solo così è possibile organizzare acquisti e cessioni per tempo, senza più improvvisare, ma facendo investimenti oculati e studiati. Questo gennaio 2022 è stato un primo passo avanti nel rapporto tra Juric, Cairo e Vagnati, ma si può fare meglio. Come? Il mister ha riassunto il tutto con una parola, pronunciata più volte: “Unità”, quella che i tre devono ancora rinforzare.

Difficile non essere d’accordo con chi – dopo 15 anni di quasi nulla (anni, non giorni) – è estremamente prudente e sospettoso, non si lascia andare a facili entusiasmi, preferendo concentrarsi sul carpe diem. E’ anche un segno di torinesità quello di attendere segnali più concreti prima di lasciarsi un… Leggi il resto »
Venezia:molto bene! Commento equilibrato e realistico che condivido in toto.Buona giornata sperando che prosegua in Friuli.FT.
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Juric, oltre ad essere un allenatore molto bravo, esprime concetti che QUALSIASI TIFOSO, non del Toro in particolare ma di ogni squadra di non primissima fascia, vorrebbe fossero alla base delle scelte e degli obiettivi della propria società. Purtroppo a Torino la società manca da decenni, per questo molti tifosi,… Leggi il resto »
A mio avviso il miglior mercato invernale rimane quello della rivoluzione dei peones di Petrachi. Allora arrivarono una dozzina di giocatori, quasi tutti di proprietà, pagati poco, a ricostruire quasi per intero una squadra competitiva. Era serie B. Ma ora stanno arrivando solo diritti di riscatto a cifre altissime.
Scuramente anche quello fu un buon mercato, ma se vuoi realmente salire di livello in A non puoi pensare di farlo spendendo 1 ml di €. Sono arrivati tre prospetti giovani con ottime potenzialità, sicuramente avallati da Juric, ed il prestito con diritto di riscatto prefissato è un’ottima formula.
Io mi godo il momento, anche perché so già che non durerà, mai con il presiniente e stato fatto il salto di qualità societario…..