Quella di Mazzarri è la squalifica più lunga commissionata dal Giudice sportivo in questa stagione: ancora una volta due pesi e due misure
Mancano due settimane al Derby e il Torino, salvo cambiamenti, dovrà disputare la sfida contro l’Udinese e quella, appunto, contro i bianconeri di Allegri senza Mazzarri in panchina. Una stangata arrivata proprio questo pomeriggio dal Giudice Sportivo che punisce in maniera netta e severissima il tecnico granata reo, secondo quanto si legge sul referto, di aver “contestato platealmente l’operato arbitrale, rivolgendo al Quarto Ufficiale espressioni gravemente offensive, reiterando, all’atto dell’allontanamento, tale atteggiamento nei confronti del Direttore di gara al quale rivolgeva espressione gravemente ingiuriosa, peraltro indirizzata a tutti gli Ufficiali di gara”. Una decisione che, come si può ben immaginare, lascia quanto meno sbigottiti tanto che la società granata starebbe già preparando il ricorso da presentare alla Lega di Serie A per tentare almeno di ridurre la squalifica, permettendo così al tecnico di sedersi in panchina la domenica del Derby. Un ricorso che, tuttavia, anche venisse accettato, non può e non deve far passare in secondo piano una tendenza ormai palese: l’utilizzo di due pesi e due misure nelle decisioni non solo arbitrali ma anche di “giustizia sportiva”, se così la vogliamo chiamare, penalizza ancora una volta il Torino.
Le due giornate inflitte a Mazzarri, infatti, rappresentano la punizione più severa commissionata in questa stagione dal Giudice Sportivo. Ma quello che lascia ancora più interdetti è che questa disparità di decisione risulta ancora più evidente se si considerano le motivazioni della squalifica. Lo stop del tecnico granata, infatti, non risulta soltanto il più severo in termini assoluti ma anche in confronto a squalifiche di “colleghi” allenatori autori di comportamenti molto simili. È di sole due giornate fa, ad esempio, la squalifica di Gasperini al quale, nonostante le veementi proteste causate dall’espulsione di uno dei suoi ragazzi, seguite a frasi ingiuriose e atteggiamento provocatorio (elementi sottolineati nel referto del Giudice Sportivo), gli viene commissionato un solo turno di stop. Insomma, motivazioni analoghe ma pena decisamente diversa. Procedendo ancora a ritroso, troviamo Walter Zenga, squalificato anch’esso per una sola giornata per aver platealmente contestato l’arbitro utilizzando anche espressioni ingiuriose. Insomma gli ingredienti continuano ad essere sempre gli stessi: proteste, più o meno plateali, ingiurie, atteggiamenti polemici e provocatori. Quello che cambia, però, sono le squalifiche. O, almeno, cambiano per qualcuno. E quando quel qualcuno continua ad essere il tecnico del Torino la cosa assume caratteri che hanno del grottesco. Mazzarri vittima del Giudice Sportivo? No, il problema non cambia nemmeno se consideriamo il suo predecessore. La stessa squalifica di due giornate, infatti, venne inflitta anche a Mihajlovic punito, dopo il derby di ritorno dello scorso anno, per aver “contestato una decisione arbitrale (ndr. espulsione di Acquah per un presunto fallo su Mandzukic) affrontando in maniera minacciosa il Quarto Ufficiale venendo a contatto con il medesimo e rivolgendogli epiteti insultanti e gravemente ingiuriosi; e per essere, successivamente, entrato sul terreno di giuoco, rivolgendo all’Arbitro espressioni insultanti ed ingiuriose”. Due pesi e due misure, dunque: la bilancia del giudice sportivo continua a pendere da un solo lato e non è quello del Torino.
il Toro VALUTA il ricorso ? ma quale ‘valutare’ ……il ricorso va fatto , specificando tutte le porcherie propinateci da quell’individuo di Rocchi !!!!!
Rocchi come Rizzoli é di per se di fede juventina, quindi ci danneggerà sempre contro chiunque, gli altri sono lavoratori dipendenti delle merde. Comunque è vero che il ricorso bisogna farlo comunque, giusto per far capire che non siamo scemi, anche se il risultato sarà sempre lo stesso.
L’inqualificabile mercato del Torino (nel senso che si fatica a trovargli una qualifica, ma magari poi arriva quella europea, hai visto mai) è sicuramente figlio legittimo della mentalità particolare di Mazzarri, ma anche parto illegittimo dell’opportunismo di Cairo. Opportunismo spesso virtuoso, o comunque redditizio, perché l’uomo è scaltro e l’imprenditore… Leggi il resto »
in un altro stadio tutto sarebbe stato circoscritto al momento dell’espulsione: Mazzarri ha dovuto attraversarlo tutto per entrare nello spogliatoio ed ha incontrato nuovamente Rocchi…