Il portiere ha contribuito a fermare l’attacco giallorosso: personalità e istinto, ecco il “fratello minore” che ha stupito tutti
No, stavolta non si parla di punizioni. Si parla del suo mestiere principe. Quello che Milinkovic-Savic ha dimostrato di saper fare, e anche particolarmente bene, all’Olimpico di Roma. La seconda presenza da titolare del portiere serbo è una scoperta. Ed era partita con uno sguardo immobile, quello lanciato al pallone partito dal destro di El Shaarawy e che (chissà) ha contribuito a spingere sulla traversa. Il primo tempo, più intenso che concreto, della squadra di Di Francesco lo agevola per larghi tratti, almeno fino al 41’ quando deve impegnarsi più del dovuto per respingere la conclusione ravvicinata di Under. Ma è nel secondo tempo che il fratello minore del più conosciuto giocatore della Lazio si prende tutta la scena dell’Olimpico – dove solitamente è proprio Sergej a farla da padrone. Vanja si oppone prima ad un potente destro di Perotti, poi ad una sequela impressionante di conclusioni giallorosse.
E’ al minuto 32, però, che arriva il capolavoro. Calvarese giudica fallosa una leggera spinta di Moretti ai danni di Schick e assegna il calcio di rigore. Dal dischetto va Dzeko, subentrato da pochi minuti. Conclusione angolata, ma a mezz’altezza quella del bosniaco: a Milinkovic-Savic basta allungarsi sulla destra per respingere e prendersi gli abbracci dei compagni. La gioia immensa non allenta la guardia, però, rimasta alta fino al 94’ (nessuna colpa, sul gol di Schick). A quel punto sì, la felicità può esplodere. Ed è acuita, peraltro, dalla sensazione che su questa vittoria la sua firma sia posta bene in vista, forse anche un gradino sopra rispetto a quelle di Edera e De Silvestri, autori delle due reti granata.
Il super-Milinkovic, infatti, ha davvero stupito. I 202 centimetri non hanno impedito la reattività sugli interventi bassi e ciò che le lunghe leve toglievano, lo restituiva l’istinto. Si guardi, a tal proposito, l’opposizione un po’ goffa, ma tanto efficace, sulla conclusione ravvicinata di El Shaarawy in avvio di ripresa. Unica pecca: le uscite alte talvolta incerte, come in occasione del palo colto da Schick, agevolato nel colpo di testa proprio da un intervento in ritardo del portierone serbo. Ci sarà tempo per lavorare anche su questo, consapevoli che – in ogni caso – il Toro si è conquistato un’altra sfida di Coppa. E che sfida, quella contro la Juventus! Per Milinkovic-Savic sarà la prova del nove.
Savic…c’è…eccome se c’è…..applausi.
Sul rigore ha dimostrato notevole freddezza e ottimi riflessi, come in altre parate tra i pali. Forse dovrà migliorare sulla posizione e sulle palle alte, direi che per la sua età ci sono tutti gli ingredienti per diventare un portiere importante. Grazie a qualche riserva all’altezza, il Toro è riuscito… Leggi il resto »
Non ho visto la partita ma direi che a portieri siamo messi bene quest’anno….