Il centrocampista granata si è raccontato in un’intervista a Dazn, parlando del rapporto con Vanoli, della Nazionale e non solo

Da giovane di prospettiva a giocatore chiave e leader del Torino. In poco meno di 3 anni Samuele Ricci ha bruciato le tappe, diventando un vero e proprio patrimonio granata. L’ottimo rendimento con la maglia del Toro gli ha anche fatto conquistare la Nazionale, e ora il numero 28 vuole andare sempre più in alto. Della sua esperienza fin qui, del rapporto con Vanoli e Spalletti e non solo ha parlato in un’intervista a DAZN.

Le parole di Ricci

Prima di tutto, l’attuale capitano granata ha parlato delle proprie caratteristiche tecniche: “Forse la fase di costruzione è quella che si addice di più alle mie caratteristiche, ma mi piace anche la fase di non possesso. Un mio modello è Rodri. I cambi di gioco mi piace molto farli, prediligo molto la parte destra. Mi piace giocare più da play che da mezzala. Importante è anche avere il calcio lungo, con gli attaccanti che si smarcano e trovare il tempo giusto per dare la palla. Devo migliorare soprattutto nell’aggressività e nel corpo a corpo, anche se ho fatto dei miglioramenti rispetto al passato; in questo mi ha aiutato molto il gioco di Juric, che era molto fisico e mi ha portato a imparare per forza”.

Poi, sulle voci di mercato: “Sono voci che fanno piacere a chiunque, ma è molto importante rimanere focalizzato su quello che si sta facendo. Se uno si fa prendere dalle voci diventa un po’ un problema e perde il focus. Fanno bene ma possono fare anche male, dipende da come uno è fatto caratterialmente. Io cerco sempre di rimanere qua”.

Dopodiché ha parlato del proprio rapporto con i suoi due allenatori: “Con Vanoli si è creato sin dall’inizio un rapporto di fiducia e stima reciproca. È stato molto bravo anche lui, è stato paziente in tante cose. È un mister che sente tanto la partita, e tante volte negli atteggiamenti lo fa capire. Anche in allenamento è così. Anche con Spalletti si è creato subito un rapporto di fiducia, anche se inizialmente mi sgridava molto per aiutarmi a migliorare. Adesso stiamo facendo molto bene in nazionale, si è creato un ottimo gruppo ed è merito suo”.

Sulla città e la squadra ha dichiarato: “Torino rappresenta una seconda casa per me, adesso è quasi 3 anni che sono qua. Ho avuto una grande fortuna con i tifosi, siamo entrati subito in sintonia e me lo hanno fatto capire sempre. Mi hanno anche insegnato e fatto capire quello che è il Torino, penso che ogni giocatore che indossa questa maglia percepisce qualcosa di diverso. Tanto onore indossare la fascia, speriamo di non indossarla perché voleva dire che non ci sarebbe stato Duvan che ci avrebbe dato una grossa mano, ma se il mister mi ha scelto vuol dire che qualcosa di buono lo sto facendo. Una cosa importante da capitano è quella di dare l’esempio fuori dal campo, per esempio arrivando sempre per primo all’allenamento”.

Infine, sui pochi gol segnati: “Secondo me posso fare qualche gol in più, devo solo imparare a cercarli. Questa è una cosa che parte dall’allenamento. Dipende molto anche dalla posizione in campo visto che sono obbligato a rimanere più dietro, ma il calcio e il gol è una cosa su cui devo migliorare. Rigori? Non li tiro a Milinkovic-Savic (ride, ndr), spero che lui continui a pararli in partita”.

Samuele Ricci
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ultimo aggiornamento: 13-03-2025


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Bologna
Bologna
5 giorni fa

Se è la seconda casa deve pagare l’ IMU ?

Bologna
Bologna
5 giorni fa

Quella della seconda casa mi sembra di averla sentita svariate volte🤔.
Un po’ di fantasia diamine😤

maurygranata
maurygranata
5 giorni fa

Ricordatemi i vari capitani degli ultimi anni dove sono per favore?… Che tristezza…

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