Cerci ha rilasciato alcune dichiarazioni al podcast Calcio Selvaggio. L’ex granata ha parlato dell’Atletico e della possibile permanenza al Torino
Alessio Cerci è uno dei più grandi what if della storia del Toro e non solo. L’ex attaccante classe 1987 ha appeso gli scarpini al chiodo nel 2023, chiudendo la carriera ad Arezzo.
Cerci ha rilasciato alcune dichiarazioni al podcast Calcio Selvaggio, condotto da Sandro Sabatini. L’ex Milan ha parlato del suo trasferimento dal Torino all’Atletico Madrid nel calciomercato estivo del 2014. Cerci (dopo una stagione da 35 partite, 13 gol e 11 assist) abbandonò la maglia granata l’ultimo giorno di trattative, obbligando il Toro a trovare un sostituto in extremis. La scelta del club ricadde su Amauri. Un acquisto last minute alla vigilia di una stagione importante per il Toro, visto il ritorno granata in Europa.
L’addio al Toro e l’esperienza a Madrid
Con il senno di poi, è probabile che Alessio Cerci avrebbe continuato almeno per un altro anno a vestire la maglia del Torino. Era la stagione 2014/2015, il Toro aveva conquistato la qualificazione in Europa League e il popolo granata era in fermento per il ritorno sul palcoscenico europeo.
Un grande contributo alla qualificazione in Europa arrivò dai gol di Cerci e Immobile, entrambi ceduti nella finestra di mercato estiva. Ciro Immobile salutò la Mole per trasferirsi al Borussia Dortmund. Alessio Cerci decise di sposare la causa dell’Atletico Madrid, fresco di vittoria della Liga spagnola. L’ex Milan e Arezzo ha ricordato con amarezza quel trasferimento: “All’epoca avevo la possibilità di restare al Toro. Ho avuto diverse trattative che però non sono andate a buon fine. L’Atletico è un grandissimo club però, conoscendo bene il calcio italiano, la mia idea era di proseguire in Italia. Sono andato controvoglia“.
Il rapporto teso con i tifosi
Cerci è tornato su una frase pronunciata dalla fidanzata dell’epoca. Quest’ultima, parlando del trasferimento in Spagna, disse: “Andiamo nel calcio che conta“. Riguardo all’espressione poco felice l’ex granata ha detto: “Ero arrabbiato, perseguitato. La mia ragazza si è sfogata con quella frase. Avrei voluto rimanere in Italia, ma mi hanno cacciato. Sono andato all’Atletico il 1° settembre, ho firmato all’ultimo secondo. Mi ha dato fastidio“

La cessione di Cerci e Immobil,e dopo avere conquistato un posto in Coppa Uefa, fu un erroraccio da matita blu. Non interessa se i due volevano o non volevano (come a quanto pare nel caso di Cerci) lasciare il Toro, perchè la società aveva in mano il loro contratto e… Leggi il resto »
Ciro non voleva rimanere. Perche voleva i soldi che prendeva a Dortmund. Cairo non voleva pagare e allora ciao. A Roma poi stava a 2 ore e mezzo da casa. Cerci invece ha preso il treno che passa una volta sola, purtroppo il treno si è fermato in galleria. Non… Leggi il resto »
“Quagliagobbo” come lo chiami tu, prima di tutto è stato uno dei migliori talenti prodotti dal vivaio granata degli ultimi 30 anni. Tecnicamente valeva Cerci, Immobile e Belotti messi assieme, oltre ad essere stato l’ultimo a firmare un gol vittoria proprio contro i gobbi, oltre a partecipare all’unica vittoria internazionale… Leggi il resto »
Aggiungo: Esordio in serie A con la maglia del Toro a 17 anni, Torino-Piacenza 2 a 1 del 2000,
allenatore Emiliano Mondonico.
Quanto mi fate inkazzare!
Ti sei dimenticato di dire che dopo il fallimento scappo’dal Toro alla prima occasione..la perla del vivaio..
E aggiungo, quel chiedere scusa ai “suoi” tifosi è l idiozia più grande che io abbia visto fare a un calciatore..solo un cogl. Ione come lui poteva farla
Ti sei dimenticato che scapparono tutti dal primo all’ultimo, e sulla questione delle scuse credo che ti sfugga del tutto la vicenda che praticamente lo costrinse a fuggire dalla sua città, le calunnie di camorra e pedofilìa da parte di una guardia infame. E sul “cogl.ione” ti sfido a trovarne… Leggi il resto »
E ti ripeto; Se dal ’95 ad oggi hai vinto UN derby, quell’unico gol vittoria è firmato Quagliarella. Il resto è una questione di una stupidità incredibile, senza offesa personale nei tuoi confronti, sia chiaro.
Perfetto in tutto
Caro Alessio, e’ facile dirlo adesso, con il senno di poi, dopo decine di prestazioni ridicole, persino in squadroni come l’Ankaragucu. La verita’ e’ che Ventura ti aveva miracolato facendoti sembrare quello che non eri e tu volevi solo andare a guadagnare di piu’. Infatti quella frase della futura Sig.… Leggi il resto »
E’ andato nel calcio che conta.
Peccato che lui nel calcio che conta non contasse un cappero.