Nessuna cifra investita in questo calciomercato: considerando il riscatto di Rincon, il Torino ha ancora 40 milioni maturati dalle gestioni precedenti
Il calciomercato riempie le casse del Torino: oltre 40 milioni da poter reinvestire. Titolava così Toro.it lo scorso 3 settembre, quando veniva fatto il calcolo dei soldi che il Toro aveva a riserva dalle gestioni precedenti del calciomercato: 40 milioni, già considerando le cifre che la società granata avrebbe dovuto, o dovrà investire per riscattare Rincon (come avvenuto a gennaio), Niang (soldi da spedere a giugno) e Ansaldi (4 milioni fra un anno). 40 milioni, all’incirca sia chiaro, non sono proprio una cifra da tenere poco in considerazione. Certo, a questo ammontare bisogna scalare i potenziali 3,5 milioni per ottenere N’Koulou (il Torino sul camerunense vanta un diritto, non un obbligo di riscatto); e, certo, sicuramente una parte di questi capitali non investiti servirà al Toro per autofinanziare la società, soprattutto per quanto riguarda il monte ingaggi, che è aumentato.
Ma di questi dati, purtroppo, si potrà venire solo a conoscenza intorno alla prossima estate, quando cioè verranno resi noti i bilanci per la gestione 2017, che non potranno che essere sulla falsa riga (se non migliori) rispetto a quelli degli anni passati. Sta di fatto che se da quei 40 milioni si toglie anche una cifra considerevole, e possiamo ipotizzare per mero calcolo (anche arbitrario, per carità) una ventina di milioni, circa altri 20 sarebbero rimasti a disposizione del ds Petrachi per arrivare a un investimento adeguato. O due investimenti adeguati. Comunque, investimenti per un’Europa che a detta dello stesso presidente Cairo può essere alla portata della squadra, già così com’è. Ma il principio del tutto si può migliorare resta sempre. E vale certamente per un Torino che ha mostrato più di qualche lacuna sul campo, negli scorsi mesi.
40 milioni, quindi, sono la cifra del calciomercato da cui si ripartiva a settembre. E da cui si riparte ora, a febbraio. Con, addirittura, la possibilità di compiere una (probabilmente improbabile, alla stregua di quella di Sadiq, su cui già si mostrava qualche scetticismo la scorsa estate) clamorosa plusvalenza con Boyé, il cui diritto di riscatto a favore del Celta Vigo è stato fissato su ben 12 milioni di euro. In estate, se ne riparlerà. Per ora, il Torino ha solo pensato a sfoltire la rosa, convinto che fosse già adeguata per concorrere a certi obiettivi, con il nuovo allenatore. Il tesoretto, che più tanto etto non è, resta stazionario. Ma molto, molto elevato.
Djordy onore per quello che scrivi….non avrei potuto descrivere meglio il mio stato d’animo.
Cairo mi sembra tanto un Calleri. Calleri doveva risanare….e gestiva la squadra da Montecarlo con Vitali (forse Alvaro). Ma il risultato sportivo è lo stesso. Lo zero assoluto
Come ho già scritto qua più volte…una squadra di calcio si costruisce con l’ organizzazione e il buon senso. Si prende un allenatore (spaccobottiglia) che gioca votato all’ attacco a tutti i costi (5/6/7 esterni, quelli mancini a dx e viceversa). I risultati non vengono perchè non basta mettere 7… Leggi il resto »