I Top e Flop di Torino-Atalanta / L’impronta di Juric permette al Gallo di alzare la cresta, ma ci pensa Piccoli a rovinare la festa

Quinta ingranata e calcio propositivo: contro l’Atalanta si è visto un Toro diverso, di quelli assenti da ormai troppo tempo. La doccia gelata dopo 5 minuti targata Muriel, ha infatti fatto da motivatore ai graanata, privi di Juric in panchina. Si sono subito messi sotto, cercando di recuperare lo svantaggio e prendendo in fretta il dominio del gioco. Incitata dal pubblico, più numeroso rispetto al match con la Cremonese, la squadra è riuscita a dare concretezza agli insegnamenti del croato. Applicazione e caparbietà hanno dato frutto con Belotti, ancora una volta leader a livello offensivo e motivazionale. Le partite però durano 90 minuti (in questo caso 96) e, come già accaduto più volte in passato, il Toro ha pagato cara una disattenzione difensiva di Izzo nel finale, trasformata nel gol dei tre punti dall’enfant prodige Roberto Piccoli.

Torino-Atalanta 1-2: i Top

Un Toro propositivo. Esordio positivo quanto inaspettato per i granata che, dopo prestazioni che hanno fatto discutere durante l’estate, hanno finalmente messo in pratica gli insegnamenti di Juric. L’impronta che il tecnico ha dato, comincia a dare frutto ed i dati lo dimostrano. Il suo Toro ha infatti dominato su più fronti a partire dal punto di vista della preparazione fisica, come sottolineato più volte da Gasperini. Tanta corsa ed agonismo per i suoi, attenti a non concedere troppo agli avversari. Possesso palla, tiri ed occasioni da gol si sono inoltre volti tutti a favore della squadra di casa, in grado di anestetizzare l’Atalanta grazie alla tattica dei passaggi lunghi di Vanja Milinkovic-Savic. L’assenza di Juric, pronto a telecomandare i suoi dalla tribuna, non ha pesato più di tanto: è stato infatti presente a modo suo ed a dimostrarlo ci ha pensato il campo.

Belotti: un nome, una garanzia. Un Toro offensivo ma poco concreto è riuscito però a sbloccarsi proprio grazie al suo capitano. Il Gallo, nonostante la condizione fisica precaria, si è guadagnato uno spezzone di partita assicurando quell’incisività e quella fisicità che sono mancate un po’ a Sanabria. Ed il suo senso del gol ha ancora una volta avuto la meglio. Gli sono bastati quattordici minuti per sbloccarsi e far tornare la piazza granata ad esultare. Un piccolo aiutino della Dea Fortuna non ha poi di certo fatto male, permettendogli di alzare nuovamente la cresta. E se il gesto della fascia rifiutata ha fatto discutere, il campo ha parlato per lui.

Gli applausi del pubblico. Il risultato finale sul tabellone è passato in secondo piano per la piazza granata. La soddisfazione per la prestazione e l’atteggiamento visti contro l’Atalanta hanno infatti preso il sopravvento. Ciò che Juric è riuscito ha dare in così poco tempo, ha assicurato un po’ di tregua alla piazza granata dopo due stagioni di calcio risicato e risultati deludenti. I tifosi presenti allo stadio non hanno perciò badato a nulla, e si sono lascciati andare ad un applauso caloroso dopo il fischio finale, definito “la cosa più bella” da Paro ed in grado di stampare sorrisi a 36 denti sui volti dei giocatori.

Torino-Atalanta 1-2: i Flop

La beffa finale. Tre occasioni da gol totali di cui due trasformate in reti hanno evidenziato il cinismo e la prontezza dell’Atalanta. Questione di “DNA” o meno, la Dea resta una macchina da gol ed a pagarne le conseguenze questa volta è stato il Toro. Ci ha pensato infatti Roberto Piccoli a rovinare la festa ai granata a due minuti dalla fine. Un gol facile, reso tale anche a causa di un errore difensivo decisamente troppo generoso da parte di Izzo. Il difensore ha fatto rimpiangere Bremer, uscito anticipatamente a causa di un problema riscontrato a partita in corso. È bastato molto poco a rovinare quanto di buono fatto dal Torino. Nel calcio si sa, contano i risultati, e quello finale ha visto la Dea avanti di un gol.

Tanti vuoti da colmare. Una sconfitta che sta stretta ai granata, che restano un cantiere aperto. Le basi ci sono, ma non bastano per essere pienamente soddisfatti. C’è ancora molto su cui lavorare e lo sa bene Davide Vagnati: il cantiere resta infatti aperto sul fronte della rosa ma è arrivato il momento di chiuderlo. Con la Serie A avviata, Juric ha bisogno degli innesti richiesti al più presto in modo da evitare che la storia si ripeta. Poteva essere un esordio memorabile ma è stato reso vano in pochissimo. Chissà che magari la prossima volta con l’organico completo, non si possa evitare un epilogo così infelice…

Andrea Belotti
Andrea Belotti
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ultimo aggiornamento: 23-08-2021


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WGranata76
WGranata76
2 anni fa

A parte l’indorata della pillola amara della redazione, stiamo sui fatti puri e semplici. Dire che la piazza è cambiata quando c’è stato il record negativo di presenze, alla prima di campionato e contro una rivale molto sentita, è di fatto scorretto. Al massimo è cambiato l’umore di quei 3000… Leggi il resto »

MondoToro
MondoToro
2 anni fa
Reply to  WGranata76

Per me se parte Izzo di centrali ne mancano almeno due. A centrocampo terrei il solo mandragora, gli altri per me possono partire tutti. Per il resto ottima analisi.

duane
duane
2 anni fa
Reply to  WGranata76

Gli zerotremillini 🤣🤣🤣 @gd

ardi06
ardi06
2 anni fa

Il Gallo l’unica cosa Granata rimasta, per il resto tanti elogi per aver perso.

MondoToro
MondoToro
2 anni fa

Non tradisce nulla, Gigí e Rodriguez non possono stare in un campo di serie A. Se vai da due giovani in Lega Pro e proponi un anno di contratto al minimo sindacale (1500 euro mese circa) per giocare in A, secondo me ci guadagni sia economicamente che tecnicamente. Almeno corrono.

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