I precedenti / I granata possono guardare con fiducia ai numeri delle sfide contro i rossoblù: 25 le vittorie in Serie A; ma quel 2-3 del 2009 pesa ancora
Sarà una grande classica del calcio nostrano a chiudere il 2016 dei granata: Torino-Genoa La sfida al Genoa, club più antico d’Italia, è infatti una delle più disputate nel panorama calcistico nazionale. Prima sfida che risale al 1909, quando allo Stadio di Corso Sebastopoli il Grifone si impose per 1-0 grazie ad una rete di Herzog, in una gara valevole per la Palla Dapples. Poi gli incroci sono stati numerosi. A Torino sono 44 i precedenti nel campionato a girone unico e le statistiche sono tutte favorevoli ai padroni di casa: solo sei affermazioni liguri, contro le venticinque dei piemontesi. Tredici i pareggi, l’ultimo proprio nella passata stagione. Il 3-3 del 28 ottobre 2015 fu rocambolesco: al vantaggio di Laxalt risposero Maxi Lopez e Zappacosta per la rimonta granata; nella ripresa Pavoletti pareggiò nuovamente i conti, ma un’autorete di Tachtsidis a 1’ dal novantesimo fece assaporare la vittoria a tutto l’Olimpico, prima che ancora Laxalt fissasse sul 3-3 il finale.
Storia di rimonte quella del recente passato di Torino-Genoa. Memorabile quella del 21 dicembre 2014, quando una doppietta di capitan Glik ribaltò il vantaggio di Iago Falque, allora numero 24 dei rossoblù. Ma sensazionale, per la gioia incontenibile che scatenò in campo e sugli spalti, rimane quella del 13 aprile 2014. Una gara noiosa ed equilibrata si accese nel finale: gli ospiti passarono all’85’ con Gilardino, ma fu gioia passeggera; nel recupero si accese la coppia d’oro Immobile-Cerci che con due perle, tra il 92’ e il 94’, trascinano i granata alla vittoria.
Euforia travolgente contrapposta, però, alle lacrime rabbiose derivanti dall’ultima affermazione rossoblù. Il 24 maggio 2009 il Toro perse 3-2 contro un Genoa sempre più indirizzato verso l’Europa e perse le residue speranze di mantenere la Serie A. In un “Olimpico” stracolmo, i granata inseguono da subito: Franceschini pareggia il rigore di Milito, Bianchi il nuovo vantaggio di Olivera; è poi ancora il Principe, però, a gelare definitivamente la passione granata, rassegnata alla retrocessione.
Forse la migliore partita dal nostro ultimo ritorno in A, insieme a quella del San Mamès. E riguardo a quel 2-3, io avrei esultato nello stesso modo, a parti invertite sapendo che andavo in Europa. Come ho puntualizzato sotto, ricordo esultanze simili anche a Firenze dopo aver beccato 5-1, ma… Leggi il resto »
Non facciamo paragoni che non esistono. Il 5-1 è una partita che non coincide con la condanna alla B degli avversari gemellati storici. A Firenze ricordo piuttosto uno stadio (quasi) intero che incitava i propri giocatori a far segnare il Toro che doveva andare in EL, se poi Cerci ha… Leggi il resto »
Io me li ricordo che fischiavano quel bastardo di Cuadrado che stava giocando la finale di coppa del Mondo. Per quanto io preferisca l’impegno sportivo. Allo stesso modo, ricordo un Toro Fiorentina con noi già salvi e loro che si giocavano il preliminare di Champions. Noi praticamente fermi. Fu Sereni… Leggi il resto »
io ero allo stadio e come tutti urlai di felicità. e anche di stupore. sì di stupore perchè vincemmo quella (fin lì per noi mediocre) partita esclusivamente grazie ai due classici “lampi del fuoriclasse”. roba che al Toro non si vedeva da ere geologiche.
Andò proprio così. E venne giù lo stadio. Per quell’inatteso regalo, giunto quando ormai nessuno ci sperava più, sarò sempre riconoscente ad Alessio e Ciro.
Alessio e Ciro hanno fatto bene in quella partita così come in molte altre, ma la riconoscenza la lascerei ad altri, visto come si sono comportati con il Toro!! Il primo per andare a fare panchina nel calcio che conta , ma soprattutto Ciruzzobbello che ci ha usati e sfanculati… Leggi il resto »
Io comunque mi riferivo a “questa” specifica partita. Per cui … riconoscenza eccome.
Io salta quasi a toccare il soffitto e cadendo mi slogai una caviglia, ma che felicità!!!