Torino terzultimo a meno due dalla Fiorentina: i pochi punti costringono il Torino a riflettere su Giampaolo. Anche se sono evidenti i miglioramenti
La crescita del Torino è lenta e non salva da un classifica che fa paura. Marco Giampaolo vede miglioramenti costanti: lo conferma il vice Conti, che lo ha sostituito durante il periodo di isolamento dovuto al contagio da coronavirus, lo certificano anche le parole di Belotti e Bremer, rappresentanti di un gruppo compatto attorno al suo allenatore. Eppure, di nuovo, è la classifica a tenere tutti sulla corda. Il Toro ha 6 punti appena, dopo nove giornate. Un record negativo per l’era Cairo e per quella dei tre punti, nella quale solo nel 2002/2003 il club registrò un analogo ruolino di marcia (retrocedendo, alla fine). Il derby contro la Juventus di sabato non sarĂ il dentro o fuori per il tecnico e il suo staff. Ma rappresenterĂ un crocevia importante, perchĂ© difficilmente – comunque vada – sarĂ una partita esente da strascichi, in positivo o in negativo.
L’esonero di Giampaolo è solo l’extrema ratio
Il presidente Cairo si aspettava qualcosa in più da quest’avvio di stagione. Il Covid gli ha impedito, nelle ultime settimane, di confrontarsi personalmente con la squadra e l’allenatore. Con il direttore sportivo Vagnati, però, il patron si sente quotidianamente. Entrambi sono consapevoli che, con il tempo, Giampaolo potrà dare la sterzata e guardano con favore sia alla crescita nel gioco che all’aggiunta del 3-5-2 come efficace alternativa tattica. Ma sono inquieti per quel terzultimo posto a due lunghezze dalla Fiorentina quartultima. Sarebbe la penuria di punti a convincerli, eventualmente, a cambiare in panchina. L’ipotesi, per ora, resta sullo sfondo. Come extrema ratio.
Il calendario e la classifica fanno paura al Torino
Il mese che comincerà con la stracittadina, da calendario, è un incubo. A quella dell’Allianz Stadium seguiranno altre due trasferte impegnative, contro Napoli e Roma, parzialmente ammortizzate dagli impegni casalinghi contro Udinese e Bologna. Già il fischio finale di sabato, però, aiuterà a capire da che lato tira il vento. Perché no, in casa granata non c’è solo la fiducia per i lenti miglioramenti nel gioco. C’è anche la seria preoccupazione per una classifica deficitaria, che alla lunga potrebbe anche costringere ad un ribaltone. A farne le spese sarebbe Giampaolo.
Qui si sfonda un portone aperto.Quando lo vidi giocare le prime volte e poi in un incredibile crescendo,ho avuto la stessa impressione che provai vedendo Lentini.Sembrava un giocatore di un altro pianeta,saltava avversari con una facilitĂ disarmante,faceva cose pazzesche che sembravano semplici,corner e punizioni teleguidati,centri e assist come nessun altro… Leggi il resto »
Scusate,col cellulare scrivere qui è assurdo con banner che si aprono ovunque.Il mio post è una risposta a quello di Chiarizia.Sorry OT
Ognuno può avere giustamente la sua idea su tutto, ma una cosa per me è sacrosanta e non può mai mancare: entrare in campo, almeno in casa, ed aggredire l’avversario fin da subito. Non c’entrano le qualitĂ tecniche, c’entra l’atteggiamento e questo lo può indicare solo una persona, l’allenatore. Ripeto,… Leggi il resto »
Buongiorno. Il mercato apre a gennaiola Juve ha pareggiato 5 partite.il derby lo possiamo vincere.