Il croato: “Nikola in estate mi ha detto che avrei trovato un’ottima squadra. Torino mi ha sorpreso, non è industriale come pensavo, è bellissima”
Borna Sosa si è raccontato ai canali ufficiali del Torino. Una sorta di presentazione a tutti gli effetti per il croato classe 1998, uno dei volti nuovi della formazione granata di Paolo Vanoli. La musica, la fede cristiana, la scoperta di Torino, gli idoli: ecco cosa ha detto.
Sosa, l’italiano e… Vlasic
“Arrivederci è la prima parola italiana che ho imparato, grazie al film Bastardi senza gloria. Studio italiano circa un’ora al giorno, mi piace imparare una lingua ascoltandola, non solo con le lezioni insomma. Il mister parla italiano ed è normale, all’inizio un suo assistente ci ha aiutato ma ora già capisco tutto”. Quando il Toro si è interessato a lui, Sosa ha ricevuto la chiamata dell’altro croato in squadra, Vlasic. “Nikola mi ha chiamato per primo, mi ha chiesto che ne pensassi del trasferimento e io ho chiesto come fossero il club, i tifosi e la città per viverci. Mi ha dato tutte le informazioni, anche lui pensava fosse per me un’opportunità, mio ha detto che avrei trovato un’ottima squadra in questa stagione”.
La scoperta di Torino: “Pensavo fosse industriale, invece…”
“L’ambientamento è stato semplice, non è la prima volta che vivo fuori dalla Croazia, sono abituato ad adattarmi, so parlare spagnolo, inglese e tedesco e posso comunicare così con i compagni. La città? Sono rimasto sorpreso perché non mi aspettavo fosse così bella, pensavo fosse industriale e non così ma Torino è fantastica. Non ho ancora visitato tutto, con la mia fidanzata abbiamo visto alcune chiese perché in Croazia siamo molto cristiani e per noi è importante, ne abbiamo viste sei o sette, tutte bellissime. La fede è importante in Croazia, siamo molto credenti, è una parte cruciale della nostra vita, per questo ho apprezzato quel momento, siamo stati cresciuti così dai nostri genitori e lo stesso faremo con i figli”.
“Torino meglio di Londra? Non so, non ci ho mai vissuto, mi piace Londra e ci sono stata in vacanza, non so come sia viverci. Torino mi ricorda Zagabria, ne ho parlato anche con Brekalo e Pjaca, anche loro mi hanno detto che avrei trovato delle similitudini”.
Gli idoli: calciatori, cantanti, sportivi
“Alaba era il mio idolo quando ero giovane, giocavo da terzino sinistro alla Dinamo Zagabria, poi ci ho anche giocato contro. Ora non ho una fonte di ispirazione vera e propria, credo che gli idoli appartengano all’età giovanile, solo Messi che è il più forte giocatore di sempre, potrebbe essere il mio idolo attuale. Mi collegano a Kurt Cobain per i capelli credo. La musica? Per me è importante, mi piace ascoltarla, mi piacciono i Linkin Park, la mia band preferita. Ascolto anche gli Imagine Dragons e i Coldplay. Ho il tatuaggio di Chester Bennington dei Linkin Park, per me è stato ed è la miglior voce che io abbia mai sentito. Io e i miei amici li abbiamo sempre ascoltati e siamo cresciuti con loro. Il cantante, Chester, è venuto a mancare tragicamente e sarà per me sempre un modello”.
“Kobe Bryant è connesso alla mia infanzia, quando giocavo ai videogames, facevamo canestro a scuola solo per gridare KOBE, era la nostra parola. Già nel 2018 ho scelto per lui il 24 allo Stoccarda, è uno dei miei idoli sportivi insieme a Michael Jordan, sono stati in grado di influenzare le persone ancora prima dell’esistenza dei social network”.
La Nazionale
“Dall’Under 16 alla Nazionale maggiore credo di aver saltato una sola convocazione, ho giocato in tutte le nazionali, questo è importante per me, sono contento dei risultati. In Qatar ho raggiunto il miglior risultato della mia carriera, con quel terzo posto al Mondiale. Battere il Brasile ai quarti di finale è stato speciale. Ho scambiato la maglia con Messi in semifinale. La Nazionale è come una famiglia: c’è ancora Modric che ha 39 anni, ci sono Kramaric e Perisic, loro insegnano a noi giovani”.
Sulla Serie A
“Ho fatto più assist che gol, normale per la mia posizione in campo, non so che obiettivo potrei raggiungere a livello personale, è importante fare bene con la squadra, i numeri personali poi non dicono tutto delle prestazioni di un giocatore. Dopo aver giocato in tante competizioni la Serie A è nuova per me, è una sfida, non vedevo l’ora. Sono stato vicino all’Inter in passato ma lo Stoccarda non mi aveva lasciato andare”.

x ora non benissimo… ha piede educato e buona tecnica , ma è troppo timido e poco incisivo…..è “appena arrivato” tireremo le somme fra un pò.
Veniva dipinto come una possibile testa calda ma mi sembra un ragazzo a posto. Adesso speriamo entri in condizione.
Chissà quante bustarelle girano da parte della giubbe per valorizzare uno scarsone “giocatore” come Faggioli. Dopo unprimo tempo indecente, il mr si è cacato addosso ed ha messo Ricci. Si è vista subito un’altra Italia.
Io stasera ho visto un Ricci che vale più di 4 Faggioli,…quelli pseudo gobbi che fanno tanta aria nella panza..
Concordo con lei. La differenza tra i 2 è imbarazzante. Se non fosse che uno gioca nella juve, non sarebbe nemmeno in nazionale.