Titolare a sorpresa nel derby, Verdi ha giocato da mezzala contro la Juventus: Nicola ha spiegato il motivo. Può essere un De Paul bis?

Studia e mette in pratica, con un occhio al futuro. Davide Nicola ha riservato, con una mossa, tre sorprese. Perché non ha solo scelto Simone Verdi come titolare nel derby contro la Juventus assieme a Belotti e Sanabria – ohibò, che Torino offensivo -, lo ha anche messo in una posizione inattesa (più mezzala che trequartista dietro le punte) e ha poi spiegato che lì, da interno di centrocampo, potrà agire ancora. Insomma, non era (solo) un’eterodossia per fronteggiare le strategie altrui – i bianconeri potevano costruire in due modi, meglio avere un giocatore duttile per contrastare entrambe -, ma pure il potenziale avvio di una trasformazione. Verdi potrà reinventarsi mezzala. E il precedente, per l’ex Napoli, è goloso: Nicola e il suo staff fecero un lavoro analogo su Rodrigo De Paul, all’Udinese. Risultato? Ora l’argentino è tra i centrocampisti più decisivi della Serie A. A vederla così, Simone potrebbe pure farci un pensierino.

“Verdi ha le caratteristiche per fare la mezzala”

Rallentiamo. Verdi è immerso in una stagione deludente come quella passata. Nel 3-5-2, che per Nicola è il pilastro su cui costruire il suo Toro, non ha una collocazione facile, tanto che con il tecnico di Vigone era sceso in campo dal primo minuto – prima del derby – solo contro l’Inter (per necessità). Quando era subentrato, il Torino aveva quasi sempre cambiato sistema, mettendosi o con il 3-4-1-2 o con il 4-4-2. Nella stracittadina, invece, ha fatto il Lukic, praticamente: è rimasto alla sinistra di Mandragora e all’altezza di Rincon sia in fase di possesso che difensiva, ben figurando in entrambe. Nicola poi ha spiegato, nell’intervista post-partita: “La sua posizione del futuro è quella, da mezzala: ha intelligenza tattica, ha capacità aerobica e dell’ultimo passaggio. Noi ci crediamo, se ci crede anche lui può aprirsi un nuovo capitolo nella sua carriera”.

Nicola aveva fatto un lavoro analogo con De Paul all’Udinese

Ora facciamo un passo indietro. Nel 2018, Nicola e il suo gruppo di lavoro si trovavano a Udine, da subentrati. Lì giocava De Paul e lo faceva da ala sinistra: incideva, sì, ma secondo il tecnico piemontese poteva dare ancora di più, a se stesso e alla squadra. “Dal mio punto di vista, c’erano tutti i presupposti affinché diventasse una mezzala di altissimo livello. Gliene parlai, spiegandogli che non era solo un’esigenza tattica per me, ma era anche un’ottima opportunità per lui. Cominciammo a tracciare la strada, fissando gli obiettivi da perseguire, ha raccontato l’allenatore in un’intervista al podcast Il terzo uomo, datata gennaio 2021. Chissà che lo stesso destino non possa capitare a Verdi, che non ha certo i 24 anni che allora aveva De Paul (ne ha 28), ma secondo Nicola ha margini per crescere e trovare spazi insperati. Potrebbe anche giovare al Torino, questo mutamento: forse quei 21,4 milioni spesi a settembre 2019 per portarlo in granata potrebbero assumere un senso nuovo.

Verdi
Simone Verdi of Torino FC in action during the Serie A football match between Torino FC and US Sassuolo. Torino FC won 3-2 over US Sassuolo.
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ultimo aggiornamento: 04-04-2021


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Vanni(CAIROVATTENE IN BELIZE)

Per favore. Questo non sa battere nemmeno i calci d’angolo.
È il cugino scarso di De Paul

tore110
3 anni fa

Verdi in qualche modo va recuperato , ammesso che non è e non sarà mai il giocatore da 25 milioni, bisogna renderlo almeno presentabile e per me Nicola ha letto bene la sua probabile collocazione . Io giocatore davvero imprescindibile per questa squadra per me è Baselli , un player… Leggi il resto »

tric
3 anni fa

E’ una fantasia senza fondamento. Meglio non sciupare Gojak e soprattutto Lukic. Il partitone di verdi con la gobba si sintetizza in quattro giocate quattro decenti.

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