Dalla fascia del norvegese tre cross e tre gol: ancora troppo timido. Sulla partita dell’ex, conta molto il rosso a Maripan
Per il match di San Siro Paolo Vanoli, sostituito in panchina dal vice Godinho, ha cambiato per la settima volta in stagione il duo da collocare sugli esterni. Come contro Lecce e Empoli, il tecnico ha optato per Pedersen a destra e Lazaro, spostato nuovamente sulla fascia sinistra. Una partita, la loro, condizionata sicuramente dal piano gara iniziale, che prevedeva un Torino disposto senza palla col blocco basso, ma pronto a colpire in transizione. Una condizione accentuatasi ancor di piĂą dal 20′ in poi, quando i granata sono stati costretti a disputare l’intero match in inferioritĂ numerica, a causa della sciocchezza di Guillermo Maripan.
Lo zampino di Pedersen sui gol dell’Inter
Inizialmente Vanoli ha lasciato in campo gli stessi che aveva scelto una volta stilate le formazioni iniziali, senza ovviamente il cileno. Così la paventata difesa a 4, per costrizione dettata dagli eventi, è divenuta realtĂ , con Pedersen e Lazaro ad agire da terzini rispettivamente a destra e sinistra. Un castello pericolante, abbattuto infatti dopo soli 5 minuti, con il primo gol di Thuram, su cui Pedersen – al centro dell’area – ha piĂą di qualche colpa in marcatura. Allora Vanoli richiama in panchina Adams e fa entrare Masina per tornare a qualcosa di giĂ conosciuto: la difesa a 3/5, ma come ben sappiamo non fino in fondo (lo dicono i numeri). E questa volta bastano tre minuti ad Acerbi per avere tutto il tempo che vuole, sulla fascia di competenza del norvegese, per pennellare un nuovo assist vincente all’indirizzo del figlio d’arte.
Lazaro poco reattivo sul tris di Thuram
Thuram si ripete poi nella ripresa, all’ora di gioco. Sempre dagli sviluppi di un cross, che manda di nuovo in tilt il Toro a difesa schierata, ancora dal fondo della fascia sinistra granata e ancora un Pedersen troppo morbido in uscita su Bastoni. Ma, a parte i gol, sull’out mancino i nerazzurri sfondano in continuazione, con Dimarco e le incursioni dei difensori. In sintesi, qualche passo indietro rispetto alla gara con la Lazio in cui, almeno in fase offensiva, era apparso un filo piĂą determinato. Meno disastroso Lazaro, la cui partita è stata sicuramente inficiata dall’inferioritĂ numerica. Non ha spinto, in un palcoscenico in cui, quest’anno, aveva saputo – giocando sempre a sinistra – giĂ offrire un assist a Zapata. Forse anche lui un po’ troppo poco reattivo sul tris nerazzurro. Se “queste sono le partite da vincere”– in quanto – “questa è la nostra mentalitĂ ”, serve una maggiore cura nei dettagli per l’esterno ex Inter, continuamente sballottolato da una fascia all’altra. L’ultima mezz’ora viene poi sostituito da Vojvoda, tornato al suolo ruolo naturale.
Laz(z)aro.ne da media serie B, il norvegese, DEGNO sostituto di Bellanova secondo alcuni, anche piĂą in basso…e infatti al Sassuolo non l’hanno piĂą voluto. Le sconcertanti dichiarazioni su Adams del nostro amato ds fanno di lui il degno compare della MERD@ TDC, che è corresponsabile del sistematico smantellamento della squadra… Leggi il resto »
Esterni? Quali esterni? Giocatori imbarazzanti
TDC, salutiamo la Lazio!
Mi sa tanto che dopo il prossimo turno ne saluteremo altre 2 o 3