Lazaro è in forma e gioca ovunque, ma a destra è più pericoloso. Sosa ha bisogno di sentirsi in fiducia
La questione esterni nel Torino, giunti a quasi un mese dalla fine del mercato, inizia ad assumere un certo peso specifico. A dire il vero, c’era da immaginarselo. La mossa degli ultimi giorni di sessione estiva avrà sì arricchito le casse del Torino, ma di certo impoverito i granata sul piano tecnico. La cessione di Bellanova in quattro e quattr’otto, non poteva che condurre un’operazione in entrata dal medesimo modus operandi. Marcus Pedersen, la scelta immediata di Vagnati, assumeva i panni del ripiego per antonomasia e sarebbe stato fin troppo ottimistico credere il contrario. E al momento i fatti dimostrano un Toro dunque indebolito, anche se, d’altro canto, inaspettatamente rafforzato da un nuovo acquisto che, attualmente, non è Borna Sosa.
Borna Sosa alla ricerca di sé stesso
Il croato non è ancora in sé, in tutto e per tutto. Mancherà di condizione, per via di un lungo ridimensionamento nelle gerarchie dell’Ajax, ma anche ritrovando maggiore brillantezza fisica, non sembra ancora sentirsi pienamente a suo agio nel tentare qualche affondo in più. Per il momento si accontenta della sufficienza, probabilmente raggiunta anche nell’esperimento di coppa in veste di braccetto, senza però ancora gridare al miracolo. Ci vuole tempo sì, ma il Toro ha bisogno che qualcuno pareggi il livello sorprendente raggiunto dal ‘nuovo acquisto’ Valentino Lazaro, rigenerato dalla cura Vanoli. Il mister non può mai fare a meno di lui. Solo a Milano, nel secondo tempo, gli ha concesso un po’ di tregua. Da lì sempre in campo, che sia a destra o a sinistra. E in entrambi i versanti sa essere più che utile, ma è chiaro che sulla fascia corrispondente al suo piede forte si senta più sicuro, più incline a trasformarsi in arma offensiva e distruttiva, come a Verona, dove però l’assist vincente per Zapata è partito dal piede in teoria più debole.
Sosa e Lazaro, la coppia prescelta
Probabilmente Vanoli dovrebbe dargli continuità a destra, ma al momento Lazaro sta bene con tutto. E’ lui che si deve immolare, fare ancora gli straordinari, per far sì che il tecnico sperimenti con i nuovi arrivati, ancora alla ricerca della loro dimensione. Forse però, a un certo punto, arriva quel momento in cui diventerà necessario stabilire delle gerarchie. Lazaro a destra sa essere micidiale, Sosa è stato acquistato per esserlo a sinistra: per risolvere una falla annosa. Il Toro ora ha il suo laterale mancino e un po’ di continuità lo aiuterebbe anche a fidarsi di sé e dei suoi compagni.
Pedersen ancora spaesato
Così, però, Marcus Pedersen starebbe a guardare. Chiaro, è stato sommerso da un’enorme responsabilità e sicuramente mal riposta. C’è tempo, ma le prime impressioni lo raccontano ancora come un pesce fuor d’acqua, troppo timido e pasticcione. Per darsi una spinta emotiva, dovrebbe osservarsi quando in un frangente del secondo tempo, a campo aperto, ara la fascia destra, in un moto improvviso d’orgoglio. Nulla da poter cancellare una prima frazione deludente e che, per il momento, dovrebbe farlo retrocedere nelle gerarchie.
Lazaro micidiale? Ahahaha
Speriamo in Borna Sosa, che per ora sembra solo un difensore. Pedersen davvero inadeguato. Rosa fortemente e gravemente indebolita, purtroppo
Se tornasse il Borna Sosa di 2 anni fa sarebbe un top player per noi, certo che se è Indolenza Ilic a lanciarlo in fascia o a cercare di fare gioco siamo messi bene
i cross di questo pseudo giocatore li fa un mediocre pedatore della serie C; soprattutto quello col verona era molle e casuale, come quasi tutti (gli altri finiscono sul fondo o addosso al difensore di turno), trasformato in gol solo per la bravura di Zapata L’unico che metteva in mezzo… Leggi il resto »