I numeri di Sampdoria-Torino / La grande prestazione arriva dall’ordine impresso dal tecnico: dominio sulle corsie, compattezza e attenzione
“Un allenatore a questi livelli deve essere preparato su tutti i sistemi di gioco”. Nella sua prima conferenza, Walter Mazzarri aveva risposto così agli interrogativi tattici sul suo nuovo Toro. E il tecnico, puntualmente, lo ha dimostrato sul campo. Quattro partite e tre moduli diversi per imprimere le sue idee alla squadra. Era ripartito dal 4-3-3 di Mihajlovic, seppur apportando qualche piccola modifica (più compattezza e attenzione dietro, Baselli leggermente più avanzato), per poi virare all’occorrenza sul 3-5-2 – come nel secondo tempo della sfida contro il Sassuolo – e stupire con il 4-4-1-1 (o 4-5-1, che dir si voglia) visto a Genova. Il tutto nel segno dell’adattamento all’avversario. E così, contro la Samp, sono arrivate alcune mosse per imbrigliare la spumeggiante compagine di Giampaolo.
Già all’annuncio delle formazioni, il tecnico aveva sorpreso: via il 4-3-3, dentro un centrocampista in più, Acquah, con Baselli definitivamente spostato sulla trequarti. In campo, più che con l’ipotizzato 4-3-1-2, il Toro si è disposto con Obi e Falque molto larghi sulla mediana per colpire proprio la grande debolezza dello schieramento blucerchiato: le corsie laterali. Esemplificativo il primo tempo da incubo vissuto da Murru, infilato a più riprese dallo straripante Iago. Niang era l’unico riferimento al centro, seppur con grande libertà di svariare, con Baselli subito dietro. Proprio il numero 8 è stato “sacrificato” tatticamente da Mazzarri che gli ha richiesto un grande lavoro per neutralizzare Torreira, vertice basso del 4-3-1-2 di Giampaolo.
La bella prestazione granata in fase di costruzione è testimoniata dai numeri: al fischio finale sono state 9 le palle gol costruite dai granata – capaci di concludere per sette volte nello specchio – contro le 3 dei padroni di casa. Il plauso di Burdisso è però andato alla fase difensiva, gestita egregiamente nel corso dei 90’: “Stiamo facendo bene come reparto. Siamo più stretti, più concentrati, abbiamo le idee più chiare. E’ un’attenzione difensiva di tutta la squadra: è su questo che ha puntato tanto il mister. La fase difensiva parte da tutti”. Una piccola rivoluzione all’insegna dell’organizzazione, ha raccontato ancora il centrale argentino: “Le qualità di questo Toro? L’ordine che possiamo trovare in campo quando dobbiamo trovare palla sia quando dobbiamo trovare l’impostazione per giocare”.
Beh, che ora si sia nelle mani di uno che conosce il mestiere lo hanno visto tutti. Anche Rocchi…
E’ innegabile che la svolta ci sia stata.Dal fancazzismo anarchico di Sinisa il Toro sta assumendo un assetto tattico dando l’idea di saper cosa fare e quando.Siamo all’inizio ma si intravede lo spirito di squadra dopo tempo passato a vedere 11 giocatori senza idee che contano solo sui loro mezzi.Farei… Leggi il resto »
andiamoci piano… anche dopo il bologna pensavamo già alla svolta….. buonissima gara ma una gara non dice una mazza……speriamo si continui su questa strada assenza e infortuni permettendo… e poi speriamo che belotti arrivi anche solo al 70% dello scorso ann perchè in queste condizioni non serve a niente e… Leggi il resto »
sicuramente bisogna aspettare,ma il miglioramento no mi pare solo un’impressione
dopo bologna eravamo già tutti convinti, poi prestazioni indecenti x me con benevento e sassuolo…..ora con la samp bella partita, se diamo continuità bene se no non cambia la sostanza…… pur concordando che si sono viste cose un pò diverse in termini di lettura della partita.