Gli arrivi di Sanabria e Mandragora e le cessioni riabilitano (parzialmente) Vagnati: ma il caso Nkoulou non si è chiuso. E Cairo…

I conti, quelli veri, si faranno solo a maggio, quando il campionato sarà finito e il Torino avrà conosciuto il suo destino. Nel frattempo, il direttore dell’area tecnica Davide Vagnati resterà in sella, dopo aver cercato di cambiare col calciomercato il percorso di una squadra che pericolosamente sfiora la zona retrocessione da quasi un anno. Di concerto con Cairo, aveva preso la decisione di cacciare Giampaolo nella notte del pari contro lo Spezia (era il 16 gennaio): poi ha tentato di mettersi in linea con il nuovo allenatore, Davide Nicola. Rincorrendo. Perché le tempistiche dell’esonero – mal calibrate – hanno inevitabilmente scombussolato le trattative.

Sanabria e Mandragora non sono seconde scelte

Alla fine, gli unici due arrivi parzialmente accontentano: Sanabria e Mandragora conoscono il tecnico di Vigone e non sono giunti in granata da rimpiazzi delle prime scelte (a ottobre il Toro aveva invece ripiegato su Gojak e Bonazzoli dopo aver perso Ramirez e Torregrossa). Il diesse ha poi spinto affinché entrambi potessero arrivare con la ragionevole certezza di restare a lungo. E questo lo ha obbligato a spendere qualcosa di più, ma con il placet del patron.

Cairo ha osservato e valutato il suo dirigente. Che, visti i risultati della squadra, non gode di incondizionata fiducia (e lo si scriveva su queste pagine). Ora si aspetterà l’impatto e dei nuovi arrivi e della svolta Nicola. Poi, appunto, si farà il bilancio. E vi rientrerà inevitabilmente anche la gestione delle cessioni, che a gennaio è migliorata ma non si è del tutto risolta, perché i problemi dell’estate hanno ancora avuto ripercussioni. Via i giovani Edera, Millico e Segre (quest’ultimo in prestito con obbligo, qualora la Spal andasse in Serie A), via soprattutto Meité, oltre a Rosati.

Vagnati non ha risolto il caso Nkoulou

Ma il caso più spinoso è rimasto aperto: Nkoulou, alla fine, non ha trovato una sistemazione e si appresta a vivere gli ultimi sei mesi in granata prima della scadenza del contratto. Andrà via a zero, e per il Toro è una sconfitta: a gennaio c’erano margini d’azione ridotti rispetto a quelli estivi. Allora la gestione fu pessima, nell’ultimo mese qualcosa si è tentato di fare. Ma non è bastato. Vagnati, assieme a Cairo e Nicola, ma soprattutto dopo un confronto con il calciatore, dovrà trovare una soluzione: il difensore può passare metà stagione da separato in casa o dare un contributo alla causa. Altra tappa dirimente, per indirizzare il destino del direttore sportivo.

Davide Vagnati e Urbano Cairo
Davide Vagnati e Urbano Cairo
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ultimo aggiornamento: 04-02-2021


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tore110
4 anni fa

RoVagnati è un bel l’uomo

Roby65(Filasempre)
Roby65(Filasempre)
4 anni fa

Mah, se si giudica il lavoro di Vagnati è negativo. Pessima gestione degli scontenti,squadra incompleta fornita a Giampaolo, tra l’altro partendo per tempo. Scarsa capacità di trovare giocatori sconosciuti. Nell’aver preso Samabria e Mandragora non ci vedo nulla di che. Nicola ora ha bisogno di giocatori conosciuti. Mi pare che… Leggi il resto »

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