Il classe ’99 non ha ricevuto la chiamata da Mancini ed è apparso poco lucido in campo, studiando da capitano
Ci sono state sicuramente giornate migliori per Alessandro Buongiorno nella sua comunque breve carriera da calciatore professionista. Prima la delusione della mancata convocazione in nazionale da parte del c.t. Roberto Mancini ,che evidentemente non lo ha ritenuto pronto per il grande passo in azzurro, nonostante lo stage a Coverciano della stagione scorsa e l’inizio promettente di campionato. Questa sera tutto il Toro ha subito le scorie della stanchezza, riflessa in una squadra che ha faticato a mantenere alto il livello di intensità. Forse su Buongiorno si è visto più di tutti questo improvviso downgrade di condizione. Una gara in cui è stato sicuramente sottotono rispetto alle ultime prestazioni, specie quella di San Siro. Quella di ieri partiva poi su altri presupposti. Era un’occasione per i granata di mostrare la loro crescita in particolare nella gestione delle difficoltà e Buongiorno sarebbe stato il capitano di questo punto di svolta. E invece l’emozione per aver indossato la fascia si sposa con quella di una sconfitta dolorosa, amara per essere maturata all’ultimo, esattamente come una settimana fa.
Buongiorno, ieri poco concentrato
Buongiorno ha sofferto e parecchio la maggiore freschezza avversaria. Il Toro al contrario, appariva compassato, in certi tratti confuso e confusionario. Errori concettuali, di letture. Buongiorno in più occasioni è apparso un po’ goffo nel confronto con l’esordiente D’Andrea. Una sua leggerezza nel primo tempo rischiava di costare caro ai granata. Nel corso del match diverse sbavature, anche in impostazione. Emblematico un passaggio diretto sulla fascia al fresco di entrata Aina, spedito direttamente in fallo laterale. Ciliegina sulla torta: il gol. La sua marcatura sul repentino e vero fattore decisivo Alvarez è apparsa un poco flebile ed è valsa la sconfitta, sporcando quella che resta comunque una giornata di crescita. Indimenticabile per obiettivi personali raggiunti e batoste che lo aiuteranno a farsi più forte. Perché il cammino di Buongiorno fin qui è stato considerevole nella sua crescita e un passo a vuoto è anche da prendere in considerazione. Conta che quella fascia al braccio sia un messaggio di un futuro che parte dalla prossima, quando il Toro dopo la sosta farà visita al Maradona.
Giocatore normalissimo..che vogliono spacciare come fenomeno.
Ma scusate, Alvarez non diveva essere marcato da Schuurs? Dov’era?
Ma quando mai…l’uomo era di Buongiorno..che i è ampiamente addormentato e stava 2 metri dall’attaccante..all’umore dell’area piccola. Dormitona colossale
Límite dell’area piccola
in ogni caso l’alternanza come centrale (QUELLO IN MEZZO DEI TRE) non dve esistere,Juric scelga o lui o Schuurs