Il pagellone del 2021 / Da Giampaolo a Nicola, poi la svolta con Juric: Cairo, l’anno segnato dagli allenatori. E che scintille con il nuovo tecnico…
Dall’incubo alla rinascita. Il 2021 di Urbano Cairo è stato un anno di correzioni, ravvedimenti e rimproveri, talvolta dati talvolta subiti. Il presidente del Torino si appresta a chiudere i dodici mesi con la squadra in salvo, ben lontana dalla zona retrocessione. In un tranquillo undicesimo posto, a 25 punti: a Capodanno, stavolta, non si vivrà il dramma di un anno fa, quando il Toro di Giampaolo brindava da fanalino di coda della Serie A. Da quella mezzanotte a oggi, molto è cambiato, nel club granata. A dare la sterzata ha pensato Ivan Juric, l’allenatore arrivato in estate da Verona: le sue scelte e i suoi sfoghi hanno segnato il percorso di una (quasi) rivoluzione.
Da Giampaolo a Nicola, fino a Juric
Ripercorriamolo, questo anno. A gennaio, Cairo dà il benservito a Giampaolo dopo lo scialbo 0-0 interno contro lo Spezia: la sera della partita rassicura il tecnico, poi lo esonera il giorno dopo, dapprima sondando Longo – che già aveva salvato il Toro nella stagione passata -, poi scegliendo Davide Nicola. Un altro granata di scorta, per i momenti difficili. Il patron, con il ds Vagnati, consegna al nuovo allenatore due rinforzi – Mandragora e Sanabria -, lui risponde sul campo mettendo in fila alcuni risultati utili a migliorare la classifica.
Fino all’ultimo, però, il Toro rischia il peggio. A maggio, arrivano in fila lo 0-7 interno contro il Milan e il 4-1 di La Spezia, che ricordano la sequenza che segnò il destino di Mazzarri, tra Atalanta e Lecce. In quel momento, arriva un’altra dimostrazione: la squadra è frammentata, infestata da vecchi fantasmi e crepata dai malumori e dalla demotivazione di alcuni singoli. Ottenuta la salvezza, ai granata sarebbe servito un repulisti. E invece, per i primi mesi estivi, l’unica vera novità è Juric, che lascia il Verona per sposare il progetto granata con un anno di ritardo, visto che Cairo aveva provato a prenderlo già nell’estate 2020. Il tecnico si confronta con il presidente nel ritiro in Val Gardena, chiedendo rinforzi. Non ottenendoli, si sfoga, a ridosso della prima giornata di campionato: “Ha scelto l’austerity senza dirmelo, fare meglio degli ultimi due anni è sfida allucinante”.
Juric, critiche a Cairo anche sulle scelte passate
Cairo, anche qui, deve correggere la sua linea. Corre ai ripari prendendo Brekalo, Praet, Pobega e Zima in pochi giorni, ma senza riuscire a cedere gli esuberi (Izzo, Rincon e Baselli in primis). Da lì in poi, sebbene la squadra viaggi bene in campionato, il presidente deve fare i conti con le ripetute critiche rivoltegli dal suo allenatore. Cogliendo il punto, Juric non solo lamenta il poco spazio avuto nelle scelte strategiche per la campagna acquisti, ma lancia più di una frecciatina sul modo in cui la dirigenza granata ha gestito gli ultimi anni, preferendo acquisti costosi ma con poco margine di crescita (leggasi: Zaza e Verdi) ad investimenti di prospettiva.
Torino, qualche miglioramento, ma i tifosi disertano lo stadio
Il patron, nel 2021, ha provato ad apporre qualche correttivo agli errori del passato, azzeccando la scelta dell’allenatore, ma non riuscendo per ora a colmare alcune lacune endemiche, come la mancanza di un centro sportivo per le giovanili (il Robaldo è ancora di là da venire, sebbene qualche movimento ci sia stato) o i difetti del Filadelfia (dalle vele in avanti). Né a compiere scelte di lungo periodo: il club è arrivato a questa stagione con il capitano e simbolo, Belotti, in scadenza di contratto. A più riprese i tifosi lo hanno contestato: e più di quella in piazza, rumorosa, a spaventare è la contestazione silenziosa, simboleggiata dallo stadio vuoto. Il “Grande Torino”, ultimamente, è più grigio che granata. Il Covid è solo una tra le tante spiegazioni possibili.
Sogno un esperimento sociale
che preveda solo la tua uscita terminale …
CAIRO VATTENE
ecco bravo! c’è già chi ha dimenticato……..
Beh, francamente, non rimpiango la situazione di un anno fa: eravamo pieni di dubbi, timori, per nulla rasserenati dalle parole ottimistiche di società ed allora tecnico Giampaolo. Fortunatamente venne in salvo Nicola che, con la sua determinazione ed un paio di innesti buoni, è riuscito a compire il miracolo di… Leggi il resto »
Prima c’erano i Borsano i Calleri i Cimminelli e a parte ultimo che ha messo qualche soldo lui. Si sa come è finita per tutti. Borsano i soldi li rubava e non pagava i mega ingaggi e non ne uscivano. Calleri ci ha spolpato Cimmi è fallito e morto… Quale… Leggi il resto »
ci sono tanti modi per gestire bene una società di calcio, Atalanta e Udinese sono la dimostrazione che la competenza e la passione funzionano e portano risultati economici e soprattutto sportivi; io continuo credere che un altro toro sia possibile, voi continuate ad accontentarvi di cairetto ………
ci sono tanti modi, giustamente , salvo poi citare praticamente solo l’atalanta che prima di fare bingo con gasperini parcheggiava il cu.lo in b o zona retrocessione…. ora sia chiaro io concordo con te che non è questo il modo di gestire una società , ma se poi mi citate… Leggi il resto »
veramente ho citato anche l’Udinese altri esempi di buona gestione economica senza dimenticare il risultato sportivo sono stati ad esempio il Chievo ed anche il Sassuolo; credo che non ci si debba accontentare di competere con il Sassuolo, poi ripeto ognuno si diverte come vuole
Hai iniziato tu ad insultare attribuendomi un accontentarmi che non puoi affermare non conoscendomi e nemmeno potendo estrarlo dal mio commemto quindi ti sei qualificato Da solo io ho solo espresso in parole come si definiscono quelli come te. Matranquillo sei in ottima compagnia (oppure dovrei dire siete siccome tu… Leggi il resto »
Hai iniziato e finito peggio il concetto. Voi (merd3 sottointeso) continuate ad accontentarvi di cairetto…. Dimostra che tu Voi intelligenti e migliori di noi lottate e non vi accontentate per il bene del vostro Toro) Presunzione, egocentrismo, antimodestia e altre doti che mi fanno schifare gente come te (oppure come… Leggi il resto »
bravo insulta pure, da l’esatta dimensione di chi sei
Bisogna solo baciargli i piedi, anche perché le braccia sono invisibili.
Scusa per errore il commento sopra è finito come risposta a te ma in realtà era per suoladicane.
nei 23 anni dal 71 (scudetto rubato) al 93 (coppa italia vinta) il TORO, pur tra alti e bassi, è sempre riuscito a competere, se non per vincere scudetti e coppe almeno per affrontare gagliardamente qualunque avversario; c’è stato qualche scivolone (serie B nel 89) ma MAI squadra e società… Leggi il resto »