Il nuovo Torino dovrà passare (di nuovo) da un cambio di leadership: via Ansaldi, Bremer e Belotti. Juric riparte da Lukic e dai giovani
“Noi siamo in un processo di cambio di leadership e di generazione”. Era il 29 ottobre, ma Ivan Juric potrebbe aver pronunciato ieri, questa frase. Già, perché in un’estate che sarà movimentata dal calciomercato, il suo Torino dovrà affrontare – di nuovo – un rinnovamento nelle gerarchie e negli equilibri dello spogliatoio. Con tutti i rischi e le opportunità che ciò comporta. Accadrà che, il 30 giugno prossimo, scadrà il contratto di Cristian Ansaldi, ad esempio, uno che ha l’esperienza e il silenzioso carisma per essere un collante, anche se in stagione è stato poco impiegato. Ma la lacuna sarà ben più ampia. Perché il capitano, Andrea Belotti, dovrebbe lasciare anche lui la società a fine mese (non c’è ancora l’ufficialità), mentre Gleison Bremer, che la fascia l’ha indossata dieci volte nell’ultimo campionato, sarà ceduto per far cassa e plusvalenza.
Mandragora è in bilico: per Juric è uno dei nuovi leader
E in più, i granata stanno rischiando di perdere Rolando Mandragora, che era diventato il simbolo del cambio di leadership dell’anno scorso. Riprendiamo ancora quelle parole del 29 ottobre: “Molti giocatori che abbiamo ancora sono silenziosi, non si sentono in grado di comandare. Mandragora invece ha un po’ queste caratteristiche, di uno che riesce a dire la parola giusta”. La trattativa tra Toro e Juve per la sua permanenza in granata avanza a rilento: un accordo ancora non c’è, e per Juric non è una buona notizia.
Lukic & co: da chi può ripartire il Torino. E il mercato…
Il tecnico sa che gli equilibri del gruppo andranno ricostruiti, dopo un’estate che sarà di rivoluzione (o quasi). Ha un punto fermo in Sasa Lukic, ad esempio, che alla distanza ha fatto capire che la scelta di prendersi la maglia numero 10 non è stata un azzardo. Il tecnico, poi, sta lavorando sui giovani. C’è Samuele Ricci, ad esempio, che nella Nazionale Under 21 ha fatto il capitano, nelle ultime uscite: mica poco. E poi c’è un granata doc come Alessandro Buongiorno, che è del 1999 ma in un Toro in costante rinnovamento è alla stregua di un veterano.
Due esempi, questi, a cui si aggiunge quello di Mergim Vojvoda: un giocatore medio che Juric ha trasformato in buono, e che sta dando prova di un grande senso di appartenenza, anche scegliendo di andare in vacanza nelle Langhe. Ma la leadership si potrà anche comprare. E c’è anche questo fattore, nelle valutazioni di mercato del Torino. Si prenda Dennis Praet, ad esempio, che ha un tasso tecnico tale da renderlo tra i più i autorevoli della rosa. I granata stanno provando a riprenderlo dopo aver rinunciato ad esercitare l’opzione di riscatto da 15 milioni. Ma poi c’è anche Joao Pedro: comprare un capitano – lo è stato al Cagliari – avrebbe un significato importante anche in termini di personalità nel nuovo spogliatoio.

Vero, ci sono delle differenze. Nel suo post di addio e ringraziamento ai Tifosi Viola, Torreira ha scritto chiaro e tondo: “Sappiate, che ho fatto di tutto il mio meglio per continuare a far parte di questo club, ma purtroppo c’è stato chi, agendo secondo la mia comprensione in modo… Leggi il resto »
come ho scritto sotto, la Viola, anche senza Torreira (che comunque verrà sicuramente rimpiazzato) ha un centrocampo e una trequarti di ottimo livello in cui, a parte Torreira, non ha altri giocatori da riscattare… più o meno come la cairese
come detto anche io spero che tu sia un solo nick comune con altri, perchè pensare che ne esistano altri come te porta la mia opinione sull’umanità in generale molto in basso….
Non sperarlo. E’ un grosso bene che non tutta l’umanita’ (anche l’umanita’ Granata) la pensi allo stesso modo.Fattene una ragione. Mette davvero tristezza, al contrario, il tuo zelo per il pensiero unico (per intenderci: alla quattrozampe = bene, duezampe = male, vehcairupiciu) in stile Fattoria degli Animali orwelliana. Come se… Leggi il resto »