A un anno di distanza dalla scadenza del contratto, Juric deve decidere se rinnovare con il Toro o andare via
Continua a tenere banco in casa Torino la situazione legata al rinnovo di mister Juric. Più volte il Presidente Cairo ha ribadito come il nuovo contratto dell’allenatore croato sia pronto e che manchi solo la firma. Dal canto suo, però, Juric vuole avere certezze su tutti i fronti. Più volte l’allenatore si è lamentato delle problematiche interne alla rosa, considerata non all’altezza degli obiettivi richiesti dal club, ma non solo. Il rinnovo dell’allenatore, dunque, dipende da tanti fattori.
Il progetto Europa
Il primo fattore richiama gli obiettivi sportivi della squadra. A Juric, infatti, è stato chiesto più e più volte dai tifosi uno sforzo maggiore per provare a puntare all’Europa. Dopo non esser riuscito nell’impresa lo scorso anno, l’allenatore ci sta riprovando in questa stagione, ma quello che dovrebbe essere un obiettivo sembra più un’impresa vista la concorrenza. Molte volte l’allenatore ha ribadito di star facendo più delle proprie possibilità con la rosa a propria disposizione, richiedendo dunque una maggiore attenzione sul mercato alla società.
I riscatti
Un’altra condizione per la permanenza di Juric è quella legata ai riscatti. Sono tanti i giocatori in prestito in questa stagione, alcuni dei quali con delle clausole che prevedono l’eventuale riscatto a cifre consistenti. Tra questi, tre in particolare sono a grande richiesta esplicitati dal mister. In primis Vlasic, connazionale di Juric e leader tecnico della squadra, in prestito dal West Ham. Poi Miranchuk, altro imprescindibile dell’allenatore; infine Lazaro, giocatore molto duttile e allo stesso tempo sfortunato, ai box per la rottura del legamento collaterale del ginocchio. Il rinnovo del tecnico, quindi, dipende anche dalla strategia del club rispetto alla questione.
I rinnovi
Un altro fattore è, invece, quello dei rinnovi. Se tanti erano i giocatori in prestito con diritto di riscatto, altrettanto sono quelli in scadenza di contratto. Tra i calciatori che potrebbero andare via a giugno, infatti, sono presenti titolari come Djidji e Ola Aina, ma anche altri come Karamoh o Adopo, eroe della notte di San Siro in Coppa Italia. In questo caso, il rinnovo che aumenterebbe le speranze di vedere per più tempo in panchina Juric sarebbe quello di Djidji. Il centrale ivoriano è molto apprezzato dall’allenatore, il quale spesso lo ha preferito ad altri difensori potenzialmente titolari, e uno svincolo sicuramente non sarebbe apprezzato.
Le cessioni
L’ultima, ma forse più importante, condizione è quella risalente alle cessioni. Juric vuole a tutti i costi evitare che si ripeta un mercato come l’ultimo estivo, in cui ha perso giocatori del calibro di Belotti, Mandragora, Bremer, Brekalo e Pobega. Sarà molto importante essere rigidi di fronte a offerte per giocatori molto importanti (come non citare Schuurs), in modo che essi possano rimanere in granata e che si possa iniziare a creare un progetto segnato dalla continuità. In caso contrario, Juric preferirebbe andar via piuttosto che guidare la squadra a un cambio drastico.
Alla luce di quanto (non) hanno dimostrato Vlasic e Miranchuk rispetto alle somme necessarie per il loro acquisto, sostenere che Juric se ne andra’ perche’ non verranno riscattati sarebbe come equiparare l’intelligenza di Juric a quella di uno zerotreino.
Cediamo Schuurs e compriamo Tonelli, perdiamo Vlasic e Miranchuck ma prendiamo Djuricic e rientra Verdi, in attacco ci mettiamo Djuric… e Juric se ne va contento!
Articolo di partigianeria cairota, che spero sia solo maldestro esercizio di penna e non schieramento, quando imputa ai tifosi la richiesta A JURIC!!!! di un maggiore sforzo quando è evidente che tolti i soliti interessati lo sforzo viene richiesto alla proprietà che invece da 18 anni assolve il compito preposto… Leggi il resto »
👍 👍 👍
Quel passaggio è veramente grottesco!
I TIFOSI che rimproverano a JURIC uno sforzo maggiore!
Becero tentativo di propinare una allucinazione di massa.