Lazio-Torino, cosa succede adesso? Il 3-0 a tavolino non è scontato

Il secondo grado di giudizio: la Corte d’Appello Federale

Qualora invece gli fosse comminata la sconfitta, il Torino si rivolgerebbe alla Corte d’Appello Federale, il secondo grado di giudizio. La stessa corte che il 10 novembre, interpellata dal Napoli, respinse il ricorso confermando il provvedimento del Giudice Sportivo. “La Società ricorrente non si è trovata affatto nella impossibilità oggettiva di disputare il predetto incontro”, stabilì quella sentenza.

Le parole hanno un peso. Anche quelle, recenti, di Gabriele Gravina, il presidente della Federcalcio – che spingeva per il rinvio, in contrasto con la Lega di Serie A – si era pronunciato così nelle ore precedenti alla sfida tra biancocelesti e granata: “C’è una oggettiva impossibilità a disputare la gara”. Anche il numero uno della Figc, dunque, ha dato atto al Torino di aver preso – scegliendo di non partire per Roma – l’unica decisione possibile: contravvenendo alle disposizioni dell’Asl, il club di Cairo sarebbe incorso nell’apertura di un procedimento penale.

Il Collegio di Garanzia su Juventus-Napoli ha creato un precedente

E’ difficile ipotizzare che in un eventuale appello possa venir confermata la sconfitta a tavolino. Perché c’è un precedente che fa giurisprudenza: la sentenza che fu decisiva nel caso Juve-Napoli, quella del Collegio di Garanzia dello Sport, organo del CONI e dunque esterno alle singole Federazioni sportive. Il terzo grado di giudizio, il 22 dicembre, stabilì che già il 3 ottobre – e non il 4, giorno della sfida – si era verificata la “forza maggiore”, ovvero il blocco agli spostamenti da parte dell’Asl. Nel caso del Torino, come abbiamo visto, tale condizione è risalente addirittura ad una settimana prima della partita. Insomma, tutti i fattori remano a favore dei granata, che oggi al Filadelfia torneranno ad allenarsi in gruppo. Gli ultimi tamponi, infatti, hanno confermato che il contagio, per ora, si è fermato.