Il Torino è pronto a cambiare pelle in vista del Cagliari: al Filadelfia Mazzarri lavora per svoltare. Tutto ruota intorno all’attacco

Massima fiducia in Mazzarri, ma anche il pungolo ai giocatori: Urbano Cairo ha tirato le orecchie al suo Torino all’indomani della brutta prova di Udine. “La squadra sa che deve impegnarsi al massimo” ed evitare di sottovalutare avversari abbordabili. Lavoro sulla testa e sul fisico, soprattutto “per quei giocatori che devono ritrovare la migliore condizione”. E fin qui c’è la ricetta del patron. L’altra, dell’allenatore, WM ha iniziato a snocciolarla nella prima seduta della settimana al Filadelfia. Cominciata con un lungo confronto tra il tecnico e i suoi ragazzi, che ha sì difeso di fronte alle telecamere ma non al campo di allenamento. Lì, è invece iniziato un processo di correzioni e rimproveri. Il primo segnale che qualcosa cambierà, nella sfida contro il Cagliari.

Torino, nodo attacco: le alternative sul tavolo

Tutto ruota intorno all’attacco. A partire dalla scelta di chi si affiancherà a Belotti, il Toro prenderà forma. Due punte vere e un centrocampo robusto (3-5-2 puro con Zaza e Belotti), il ritorno di Falque dal primo minuto, la conferma di Verdi con l’undici e il nove di punta… Le alternative ci sono e, al momento, nessuna di esse va esclusa a priori.

Su tutte emerge quella che porta al ritorno del tridente oggetto di tante prove estive tra i monti di Bormio, quando Mazzarri era convinto che il 3-4-3 (3-4-2-1, meglio) fosse l’atteggiamento giusto per affrontare la nuova stagione, con Berenguer – a far le veci di Verdi – e Falque a spalleggiare il Gallo.

Il seguito della vicenda è storia nota (l’infortunio di Falque, l’esplosione di Zaza, ecc.), ma adesso è proprio quel progetto di luglio a tornare prepotentemente d’attualità. Iago è recuperato – piuttosto sarà da valutare la sua effettiva tenuta fisica -, Verdi ha voglia di riscatto dopo la sua peggior prova con la maglia granata (e Mazzarri, ad oggi, non sembra orientato a punirlo con la panchina). In quel caso il sacrificato sarebbe Lukic, anche lui protagonista in Friuli di un passo indietro rispetto alla buona prestazione col Napoli.

Mazzarri cambia: il Toro ora deve svoltare

Finita qui? Non proprio. Perché se in attacco qualcosa cambierà per scelta, sulle fasce le rotazioni potrebbero arrivare per necessità. Il Torino, in una settimana, avrà di fronte tre gare cruciali: Cagliari, Lazio e derby. Impensabile, affrontarle senza centellinare gli uomini. E così Laxalt, che degli esterni è quello che ha svolto una preparazione fisica meno completa, potrebbe riposare domenica in favore di uno fra Ola Aina e De Silvestri.

Un’altra situazione, questa, che si svilupperà nel corso di questi (lunghi) giorni. Al Filadelfia, Mazzarri suonerà la sveglia: ulteriori passi falsi sarebbero mal tollerati, da lui ma anche da Cairo. Che per ora rassicura tutti, ma non lascia certo trasparire sorrisi.

TAG:
home

ultimo aggiornamento: 23-10-2019


93 Commenti
più nuovi
più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
Bagna cauda
Bagna cauda
4 anni fa

Si sarà consigliato con Schettino per la rotta?

rotor
4 anni fa

Ma che studiare,ha fallito nel gioco che e’il peggiore della serie A,nel suggerire l’acquisto dello strapagato Verdi che e’un colossale flop,ha un atteggiamento timoroso che trasmette ai giocatori,mette sempre le mani avanti prima delle partite e trova le piu’ variopinte scuse dopo.Qui ci vuole un traghettatore con contratto fino a… Leggi il resto »

Granata_da_Legare
4 anni fa

Le uniche mosse per cambiare rotta di Mazzarri dovrebbero essere fare la valigia e un biglietto di sola andata per San Vincenzo

Zaza, un mese in calo. Ma per Mazzarri è una risorsa importante

Toro, che fatica arrivare in porta. Mazzarri: “La squadra si prenda più responsabilità”