La volontà del sindaco è chiara: vendere l’Olimpico Grande Torino. Intanto Cairo lo ha in concessione per altri 18 mesi
“Comprare lo stadio? Stiamo a vedere, noi non siamo attori di questa vicenda. Noi parliamo di cose che si possono fare, acquistare lo stadio oggi non è possibile”. Urbano Cairo tre mesi fa commentava così l’ipotesi di acquistare l’Olimpico Grande Torino: era il 22 febbraio, da pochi giorni il Comune aveva annunciato di aver presentato un’istanza all’agenzia delle entrate per non rinnovare l’ipoteca da circa 38 milioni presente sull’impianto. Ora che l’istanza è stata accolta, Cairo e il Torino diventano senza dubbio attori protagonisti della vicenda.
Il primo interlocutore del Comune sarà Cairo
Ma cosa succederà nei prossimi mesi? L’intenzione del sindaco Stefano Lo Russo e di tutta la giunta comunale è chiara da tempo: vendere lo stadio. Chiaro che il primo interlocutore sarà proprio Cairo, in quanto presidente della squadra che utilizza l’impianto, ma resta da capire cosa vorrà fare il massimo dirigente granata. Fino a questo momento l’idea di investire diversi milioni nell’impianto non lo ha mai allettato, anche perché l’Olimpico Grande Torino avrebbe bisogno di una ristrutturazione per essere trasformato in un impianto moderno.
Fino a questo momento Cairo non ha mai avuto particolare fretta nel dotare il Torino di strutture di proprietà, basti pensare ai tempi di costruzione del Robaldo o al Filadelfia che non è stato ancora completato, ora però dovrà riflettere su cosa fare con lo stadio: ha ancora qualche mese a disposizione considerato che il Torino ha in concessione l’impianto fino alla fine di dicembre del 2026. All’ipotesi di acquistare l’Olimpico Grande Torino ha però già iniziato a pensarci, anche in ottica di una cessione futura della società: l’avere uno stadio di proprietà potrebbe infatti far lievitare il prezzo di vendita del club.
Le soluzioni alternative
Il Comune però, pur dando la priorità a Cairo, valuta anche tutte le altre eventuali proposte che potrebbero arrivare da soggetti terzi, con cui il Torino dovrà poi trattare per avere eventualmente nuovamente in concessione l’impianto. Ma non solo, come lo stesso Lo Russo aveva spiegato negli scorsi mesi ci sono anche altre soluzioni che il Comune ha iniziato a valutare: “Se l’ipoteca venisse tolta abbiamo aperto anche a diverse ipotesi: il diritto di superficie da mettere a gara con un project financing oppure un partenariato pubblico-privato”. Certamente i dialoghi tra il Torino e il Comune riprenderanno a breve.

dopo aver giustamente rilevato che non sono operazioni alla cairo c’è da chiedersi se valga la pena comprarlo…. lo stadio è uno stadio brutto , piccolo (anche se per noi è già enorme) , probabilmente con poca sfruttabilità commerciale intorno…. al di là di cairo o non cairo c’è da… Leggi il resto »
Ma cosa volete che faccia il pidocchio? Comprare lo stadio? Ricostruirlo? Ma avete idea di chi si tratta? Non è riuscito ancora a terminare quattro campetti stile oratorio in periferia una telenovela che si trascina da quasi dieci anni.
Bene, e ora? … Fino a quando sarà agibile e autorizzato a ospitare eventi? Quali sono i vincoli che limitano gli interventi per eventuali ristrutturazioni/ricostruzioni? Quanti anni ci metterebbe cairo a fare eventuali lavori, visto le tempistiche per Robaldo e Fila?… mah!…