La scelta del Napoli fa riflettere il Torino: la Lega preme perché si giochi contro la Fiorentina. L’alternativa è far giocare la Primavera
Se nella giornata di mercoledì, quando l’ASL di Torino notificava al club granata il provvedimento di quarantena per tutto il gruppo squadra fino al 10 gennaio, sembrava quasi scontato che oltre alla sfida contro l’Atalanta il Toro avrebbe saltato anche quella contro la Fiorentina, adesso questa certezza non c’è più. Anzi, ad oggi è più probabile che, in qualche forma, una partita ci sia, domenica alle 14.30. E non è neanche detto che a giocarla siano i calciatori dell’Under 19 di Coppitelli, bensì i componenti della prima squadra negativi al tampone. Ci spieghiamo. Da mercoledì a oggi è cambiato lo scenario: la Lega di Serie A ha imposto ai club l’obbligo di giocare se si hanno almeno tredici giocatori di cui un portiere, compresi i Primavera, e ha ingaggiato una battaglia contro le Autorità Sanitarie, minacciando ricorsi al TAR contro le decisioni prese, in attesa che il 12 gennaio prossimo – alla Conferenza Stato Regioni – venga fuori una linea condivisa tra i vertici del calcio, il Governo e gli enti locali. Auspicio, questo, condiviso dall’Assemblea delle venti società tenutasi ieri.
La quarantena soft: la scelta del Napoli
Le carte si sono rimescolate. E il jolly lo ha giocato il Napoli, creando un precedente non di poco conto: nella sfida contro la Juventus sono scesi in campo Lobotka, Rrahmani e Zielinski, i tre giocatori a cui l’ASL aveva notificato un provvedimento di quarantena in quanto contatti stretti di un positivo, non vaccinati con la terza dose e vaccinati con la seconda da più di 120 giorni. Perché hanno giocato lo stesso? Perché la dirigenza del Napoli ha puntato sul regolamento della Figc del giugno 2020, che permette ai dipendenti di compiere il tragitto casa-lavoro – in questo caso, casa-partita – purché in possesso di un tampone negativo, eseguito nelle 48 antecedenti all’evento. E’ la cosiddetta quarantena soft. E’ questa, una delle norme alla quale la Lega Serie A invitava i club ad attenersi nel nuovo protocollo pubblicato il 6 gennaio.
Torino tra due fuochi: cosa sceglie il club?
Il Torino si trova stretto tra due fuochi. Da un lato c’è la disposizione dell’ASL, e il club fin qui ha sempre rigidamente osservato tutte le normative sanitarie. Dall’altro c’è la convinta intenzione della Lega di far giocare le squadre a tutti i costi. Ai granata, per non sviare dalla quarantena, toccherebbe farlo con la Primavera: se non si presentasse nessuno, al “Grande Torino” scatterebbe il 3-0 a tavolino e il -1 in classifica, questa volta difficilmente impugnabile innanzi alla giustizia sportiva. Da ieri, però, serpeggia una terza via, maggiormente aderente alla linea della Lega Serie A, che in queste ore – va detto – si sta già muovendo per far partire i ricorsi contro le ASL (compresa quella che ha fermato il Toro), come comunicato. Per i granata, in questa situazione di incertezza generale, è spuntato insomma un nuovo scenario: far giocare i calciatori della prima squadra che risulteranno negativi al tampone refertato entro la mezzanotte di domenica – se la partita dovesse restare calendarizzata per il 9 gennaio alle 14.30 – , ricevendo un’apposita autorizzazione dall’ASL. Sarebbe una scelta drastica ma terrebbe in conto il criterio della giocabilità whatever it takes impugnata dalla Lega, che ha intenzione di forzare la mano in attesa di costruire con le autorità locali una regia condivisa.
Sia chiaro: una decisione ancora non è stata presa. Tutte le porte restano, ad oggi, ancora aperte. La notizia è che i tamponi effettuati ieri dal gruppo squadra – ad eccezione ovviamente dei sei calciatori già isolati in quanto positivi – sono tutti negativi. Non sono dunque emersi ulteriori casi di Covid, segno che il focolaio per il momento è sotto controllo. Tanto che l’ASL ha dato il via libera per gli allenamenti individuali.
Cambiare le regole a campionato in corso è l’apoteosi dell’ indecenza. Lega manica di cialtroni.
Scusate ma il campionato primavera non è fermo a causa del covid?
E li facciamo giocare al posto della prima squadra?… Ma questi della Lega Serie A sanno quello che fanno?… Direi proprio di no…FVCG
Mi chiedo l’asl è un organo dello stato,ma vale meno di questi scappati di casa che decidono per la nostra SALUTE,ripeto la nostra SALUTE,ricordiamocelo sempre.