Ricardo Rodriguez si è dimostrato un vero capitano in campo e fuori. La sua duttilità ha agevolato Juric nelle scelte
Non è facile mantenere la pressione quando si è capitani del Torino, ma Rodriguez ci è riuscito alla grande nel corso della stagione appena terminata. Un giocatore ritrovato, costante e soprattutto duttile. Nelle sue 34 partite giocate in stagione, infatti, il giocatore svizzero più volte è stato chiamato non solo agli straordinari, ma anche a cambiare ruolo e ad avanzare in posizioni ormai “non più sue”. È vero che l’ex Milan è emerso con il ruolo di terzino, ma negli ultimi anni la tendenza è stata quella di arretrare sempre di più. Le varie assenze e lo scarso rendimento parziale dei candidati a occupare la fascia sinistra ha portato Juric a fidarsi del suo capitano, che ha risposto alla grande e dando garanzia di rendimento.
L’esperienza al comando
In occasioni “disperate”, infatti, il mister si è sempre affidato a lui, uno dei giocatori più esperti della rosa, che ha sempre risposto presente. Nonostante non sia uno da gol e assist, il laterale svizzero ha però garantito copertura difensiva e al contempo presenza nelle zone più alte del campo, arrivando così ad aiutare il resto della squadra. Elemento importante è anche il fatto che il 30enne non ha praticamente toppato nessuna partita, se non quella contro il Napoli degli invincibili. Con ancora un anno di contratto è possibile che Juric si affidi ancora a lui nella difesa del Toro versione 2023/2024, e se i risultati sono quelli di quest’anno non può che andar bene.
Ricardo Rodriguez
Presenze: 38
Gol: 0
Voto: 6,5
Un predestinato.
Anche per lui un braccialetto elettronico è ben speso.
Molto utile, deve rimanere così come Djidji.
Buon piede, grande serietà, ma lento e non troppo performante in marcatura. Giocatore serio ma non proprio un fenomeno da centrale e privo della corsa necessaria come terzino