Mandragora è pronto a tornare in campo: nel frattempo le gerarchie sono cambiate e Pobega-Lukic è una coppia che è cresciuta
Pronto a tornare, Rolando Mandragora. Messo alle spalle il periodo di recupero dopo l’infortunio al menisco, il centrocampista granata è tornato a lavorare col gruppo e domenica per la prima volta figurava di nuovo tra i convocati di Ivan Juric. Durante la sua assenza, però, molto è cambiato. In primis Pobega è diventato una pedina fondamentale, un giocatore praticamente insostituibile. La crescita ha riguardato anche Lukic, che contro la squadra di Mihajlovic ha giocato certamente la sua miglior partita di questa stagione, una delle migliori (se non la migliore) da quando è al Toro. Una coppia che sta dimostrando di funzionare, complice anche un affiatamento che è cresciuto col tempo. E Mandragora? Ora Juric ha tre calciatori tra cui scegliere i suoi due titolari.
Mandragora-Pobega-Lukic: in tre per due maglie
Sembrava impossibile mettere in discussione l’ex Udinese, già provato in coppia con Pobega prima dell’infortunio. Complice anche un periodo di gare ravvicinate, Mandragora si era anche trovato inserito in una staffetta proprio col mediano di proprietà del Milan. Insomma i tre possono giocare insieme in varie combinazioni e sarà curioso come Juric gestirà questo ballottaggio a tre per due maglie.
Mandragora in Coppa può tornare
La Coppa Italia potrebbe dare a Mandragora la possibilità di tornare in campo, magari a gara in corso, per mettere sulle gambe minuti importanti in vista più che altro del nuovo anno, ma potendo così ritrovarsi alla pausa ad aver già giocato più di uno spezzone. Certo è che ad oggi il giocatore che sembrava imprescindibile, quello che a gennaio scorso aveva cambiato le sorti del centrocampo granata, oggi dovrà subito avvicinarsi ai suoi vecchi livelli per poter scalzare i due compagni.
Fossero sempre questi i problemi ne vorrei di più
Problema inesistente, 3 giocatori dello stesso livello per due posti mi sembrano il minimo per una squadra con un minimo di ambizione
Rotazioni, parola chiave. Tre bravi centrocampisti per due posti è roba che non si vedeva da una vita al Toro. Bene così. E se a gennaio ne arrivasse anche un quarto, meglio ancora.
fai tu… non ne serve un quarto….
Con cinque cambi é importantissimo avere sostituti che possano tenere alto il ritmo e la pressione sogli avversari anche dopo l’ora di gioco,, quando inevitabilmente i titolari calano